Il treno (o la nave, o l’aereo fate voi) della Capitale italiana della cultura è partito. Traina Pesaro e si porta dietro le Marche. Concetto già metabolizzato nei workshop che hanno fatto da apripista declinando il mantra del turismo in tutte le sue sfaccettature e con gli albergatori che stanno già inondando di programmi le fiere invernali. Sulla carta un piatto ricco: già 329 appuntamenti in cantiere solo a Pesaro, che diventato 1000 se allargati al progetto “50x50” dove ogni municipalità della provincia sarà per una settimana Comune Capitale iniziando da Vallefoglia. Saltabeccando accanto ai tradizionali Rof (allungato a 17 giorni).
Su che cosa si punta
Mostra del Cinema, CaterRaduno, la città di Rossini oltre che sulla musica, e sul compleanno del “cigno” con l’attesa inaugurazione dell’Auditorium Scavolini il 29 febbraio, punta sul Festival Kum di Massimo Recalcati, ieri nel parterre inaugurale, la performance di Marina Abramovic, “Ritornano le lucciole”, “Sculture in città”, “WeNature”, tanto per citare.
«Una mostra importante - spiega il direttore Luigi Gallo - che stiamo preparando da 3 anni. Ma tutta la regione è unica come qualità di luoghi della cultura». Per questo Pesaro 2024 «rappresenta un’opportunità che aiuta a rilanciare lo sviluppo economico e sociale necessario a rigenerare la nostra regione» come ha tenuto a sottolineare il presidente Francesco Acquaroli intervenendo ieri alla cerimonia inaugurale, considerando che si tratta «di un riconoscimento che per la prima volta arriva nelle Marche» e di cui, al di là di un sacrosanto e fiero orgoglio, occorre approfittare. «La regione - ha proseguito Acquaroli -con Pesaro capofila, rilancia il proprio valore, che deve rappresentare per i marchigiani una nuova leva e per i visitatori uno stimolo ulteriore a conoscere e innamorarsi della nostra terra. Sarà un anno straordinario».
Gli albergatori danno fiducia e non è un caso se un imprenditore scafato come Nardo Filippetti ha scelto di essere partner di Pesaro Capitale con il suo gruppo Lindbergh Hotels & Resort ribadendo di credere «da sempre nel forte potenziale della città, che non deve essere più vista come una semplice meta turistica ma come luogo di scoperta». Gli auspici sono confortati dai numeri di Bergamo e Brescia, che hanno appena passato il testimone e che nel 2023 hanno visto un incremento del 40% di presenze, ovvero 3,3 milioni di persone in più, oltre il doppio delle attese.