Marche, meteo in tilt tra grandine e bufere ma un radar adesso prevede i fenomeni estremi. Ecco come

Marche, meteo in tilt tra grandine e bufere ma un radar adesso prevede i fenomeni estremi. Ecco come
di Martina Marinangeli
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Martedì 4 Maggio 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 23:50

ANCONA Un radar per prevedere i fenomeni temporaleschi estremi, che nelle Marche non sono mancati negli ultimi anni. Dal downburst che il 9 luglio 2019 si abbattè come una sorta di tromba d’aria sulle coste della provincia di Ancona, alla grandinata “biblica” dello scorso agosto, che ha avuto nel capoluogo dorico il suo epicentro, il meteo stile apocalisse si sta verificando a cadenza sempre più regolare nella regione e, per questo, il quadro va approfondito in ogni suo aspetto.

Di qui, la decisione da parte della Protezione civile regionale di affidare il «servizio di supporto tecnico per attività di previsione dei fenomeni temporaleschi estremi» all’associazione “European Severe Storm Laboratory - Science and Training” di Vienna, con un impegno di spesa di 5.160 euro. 


La riflettività
Il radar meteorologico funziona come quello marino, ma anziché scovare navi, vede se ci sono in avvicinamento nuvole che, per le loro caratteristiche di riflettività, possono essere cariche di acqua o grandine, e ne studia i movimenti. Più tecnicamente, serve per tracciare le celle temporalesche e capire in che direzione si stanno spostando, prevedendo in anticipo un acquazzone molto intenso o una grandinata. «Per fare un esempio - spiega Paolo Sandroni, responsabile del Centro Funzionale Multirischi della Protezione civile regionale - nell’intensa grandinata che si è verificata ad Ancona la scorsa estate, la cella temporalesca è arrivata dalle colline dello jesino alla costa in mezz’ora. In quell’arco di tempo, potendolo prevedere, si può cercare di fare qualcosa». 


Le celle 
Purtroppo però, non è dato sapere una volta per tutte con quanto preavviso questo radar dia l’informazione.

Proseguendo nel parallelismo con i radar usati nella navigazione, a differenza delle imbarcazioni che sono fatte tutte all’incirca nella stessa maniera, le celle temporalesche sono diverse e si muovono più o meno velocemente a seconda della potenza dei venti che le spingono. Dunque, non si può dire quanti siano i minuti precisi di preavviso con cui lo strumento annuncia l’arrivo di un fenomeno temporalesco intenso, ma oscilliamo tra i 10 minuti e un’ora.


L’utilità 
«Comunque un tempo sufficiente per approntare un minimo di azione per limitare i danni - osserva Sandroni. - L’utilità del radar meteorologico sostanzialmente è quella di capire in anticipo dove si potrebbero abbattere dei fenomeni molto intensi». Magari non si riuscirebbero comunque ad arginare gli effetti devastanti di un downburst come quello del 2019, ma si potrebbero attenuare non facendosi cogliere completamente di sorpresa come avvenuto in quel 9 luglio. «L’aggiornamento delle procedure di allertamento - si legge nel decreto 96 del 2 aprile firmato dal dirigente del servizio Protezione civile David Piccinini - specificano, tra gli scenari di rischio presi in considerazione, anche quello meteo-idrologico associato ai fenomeni temporaleschi. Si è reso quindi necessario il ricorso un servizio esterno per l’analisi tecnica, l’aggiornamento ed il training delle attività connesse alla previsione dei temporali. Alla luce delle competenze necessarie - prosegue il documento - estremamente specifiche e di alto livello, è stato individuato per le attività di cui al presente decreto l’European Severe Storm Laboratory – Science and Training (Essl), associazione no-profit, con sede a Vienna, riconosciuta a livello europeo tra le più autorevoli e qualificate nella previsione dei fenomeni temporaleschi, in particolare quelli di forte intensità. Tale associazione inoltre - viene puntualizzato nel decreto - ha già espletato lo stesso tipo di attività presso altri Centri Funzionali italiani».

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