Smog, maglia nera a Pesaro e Chiaravalle: nelle Marche è Civitanova la città più green

Smog, maglia nera a Pesaro e Chiaravalle: nelle Marche è Civitanova la città più green
Smog, maglia nera a Pesaro e Chiaravalle: nelle Marche è Civitanova la città più green
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Gennaio 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:20

ANCONA - Qual è la qualità dell’aria che respiriamo? La risposta a questa domanda varia a seconda della città di residenza. Se Pesaro e Chiaravalle si contendono il primato negativo in termini di inquinamento, la provincia di Macerata spicca come la più green delle Marche, con Civitanova che, addirittura, in un anno non ha fatto registrare neanche uno sforamento nei limiti delle Pm10. È quanto emerge dal report annuale stilato dall’Arpa Marche, l’agenzia regionale per la protezione ambientale che ha tracciato la mappa dello smog basata sulle rilevazioni fatte nel 2022 dalle 17 centraline dislocate sul territorio.

Prima di scendere nel dettaglio del dossier, va fatta una premessa: da normativa, il limite massimo di sforamenti annui consentito è di 35 giorni, mentre il tetto di emissioni è fissato a 50 microgrammi per metro cubo al giorno. Ciò non significa che, restando sotto questi parametri, sia garantita una qualità dell’aria perfetta, ma semplicemente che c’è un livello di emissioni tollerato per legge.


La mappa


E nel 2022, le città marchigiane monitorate lo hanno rispettato. Ma a Pesaro e Chiaravalle ci è mancato poco. In entrambi i casi, infatti, il limite di 50 ug/mc è stato raggiunto o superato per 31 giorni. Altri quattro e sarebbero dovute scattare le misure anti inquinamento che Regione e Comuni aggiornano ogni anno. Le ragioni del record negativo le spiega la direttrice dell’Arpam Rossana Cintoli: «I risultati di queste due centraline si ripetono negli anni. È una situazione legata al fatto che sono molto vicine alla Pianura Padana e quindi risentono degli effetti di quel contesto più critico.

Gli sforamenti - sottolinea - sono concentrati soprattutto nei periodi più critici, ovvero quelli invernali a cavallo tra dicembre, gennaio e febbraio».

Comunque, il numero di superamenti, benché maggiore rispetto alle altre aree del territorio marchigiano, è contenuto entro i limiti di legge». Se la maglia nera dei capoluoghi va a Pesaro, il secondo posto del podio se lo prende Ancona, che con il suo porto altamente produttivo subisce la pressione delle emissioni (non a caso, era stata scelta come Comune capofila nel progetto Pia del professor Floriano Bonifazi volto proprio a monitorare e contenere le emissioni di polveri sottili, studiandone anche gli impatti negativi sulla salute). Le due centraline installate nel capoluogo dorico - una nel parco della Cittadella, l’altra nei pressi della stazione centrale - hanno registrato 24 superamenti complessivi.

Stesso numero di Fano. In provincia di Ancona, non brillano neanche Fabriano e Jesi, che si assestano rispettivamente su 18 e 12 giorni di sforamenti rispetto alla concentrazione di polveri sottili nell’aria. Singolare il risultato di Falconara, che pur con diverse fonti di smog ad attanagliarne l’aria, fa segnare solo cinque giornate oltre i limiti consentiti. Gioca facile, invece, Genga, che ha la centralina posizionata al Parco Gola della Rossa e di Frasassi: appena due sforamenti. Ma, si diceva, il risultato migliore delle Marche lo fa Civitanova, con zero sforamenti nel 2022. E la città di Macerata appena due, anche se in passato erano stati segnalati malfunzionamenti della centralina. Ma la direttrice Cintoli rassicura: «A noi risulta funzionante, altrimenti non farebbe parte della platea delle centraline che vengono prese in considerazione. I dati, in generale nelle Marche, sono abbastanza confortanti perché danno valori bassi. Questa regione è un’isola felice rispetto a tanti altri territori italiani, dove il numero di sforamenti è molto elevato». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA