ANCONA - Dal direttore amministrativo di Torrette, Antonello Maraldo, al primario di rianimazione dell’ospedale di Jesi, Tonino Bernacconi, fino a Mara Buccolini dirigente dei servizi infermieristici dell’Area vasta 3 o al direttore amministrativo Alberto Carelli. È stata pubblicata ieri nell’albo pretorio la determina del direttore generale Asur Marche Nadia Storti con l’elenco dei 54 idonei alla nomina a direttore di Area Vasta.
Il bando per la selezione era stato firmato un mese fa all’indomani dell’emergenza venutasi a creare nell’Area Vasta 4 di Fermo per le dimissioni improvvise presentate dal direttore generale Licio Livini.
Da verificare insomma se sarà nominato subito solo il nuovo direttore dell’Area Vasta di Fermo oppure se si metta mano ad un rinnovo complessivo della struttura, almeno per le Aree Vaste di cui si vociferava di un rinnovo. Il bando in questione fa riferimento esclusivamente alla posizione dei direttori di Area Vasta, nulla è dato sapere anche in questo caso sul futuro del vertice regionale Asur. Al momento la partita delle nomine dei dirigenti regionali appare bloccata ed è possibile che resti così fino a dopo l’estate, dunque nessun segnale di cambiamento nel ruolo coperto da Nadia Storti, al momento passata indenne al cambio di maggioranza in Regione. Salvo poi assistere ad un cambio improvviso di rotta.
Per tornare all’unico dato di fatto certo al momento, appunto l’elenco degli idonei alla nomina dirigenziale, in lista tra i 54 ci sono anche Daniela Corsi, attuale direttore di Area vasta e e responsabile della rianimazione al Covid hospital di Civitanova, Giovanni Feliziani (responsabile dei Servizi di integrazione Socio-sanitaria dell’Asur), lo psichiatra Gianni Giuli (referente del servizio dipendenze patologiche Av3). Molti di questi nomi erano già presenti nella precedente graduatoria stilata nel 2019: un elenco di 32 figure pronte ad assumere incarichi dirigenziali nelle cinque Aree vaste della regione, che adesso è stato esteso fino a 54. La parola ora passa ai vertici regionali, di sicuro - specie in tempi di pandemia e di operazioni vaccinali - incombe la nomina del manager di Fermo.