Le Marche promuovono
i cammini monastici

Le Marche promuovono i cammini monastici
2 Minuti di Lettura
Domenica 5 Ottobre 2014, 15:59
LORETO - La valorizzazione e integrazione dei Cammini monastici nel cluster marchigiano della meditazione e della spiritualità. Di questo si è parlato a Loreto nell'ambito del convegno internazionale conclusivo della tre giorni di iniziative sul «Turismo religioso nelle Marche: meditazione e pellegrinaggio nei luoghi di fede e spiritualità», organizzata dalla Regione Marche in collaborazione con la Conferenza Episcopale italiana, l'Istao e l'Associazione Via Lauretana. L'intenzione è quella di creare un percorso virtuoso di crescita e valorizzazione delle peculiarità spirituali regionali, collegate, attraverso i cammini lauretani e altre vie di pellegrinaggio come il cammino francescano, benedettino, cistercense e silvestrino, alla storia, alle tradizioni monastiche e ai santuari marchigiani. In un dialogo a più voci, esponenti del mondo religioso, del pensiero laico e della società, hanno proposto le loro riflessioni sull'importanza del pellegrinaggio nella storia e sulla 'Casa di Marià come simbolo di un incontro pacifico tra i popoli e le culture d'Europa e del mondo. Tra i relatori mons. Carlo Giuliodori, presidente della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazione sociali della Cei, Renato Poletti vicepresidente della Fondazione Mastrocola, e mons. Pasquale Iacobone, del Pontificio Consiglio della Cultura. «Da secoli - ha affermato il presidente della Regione Gian Mario Spacca, secondo quanto riporta un comunicato - la Santa Casa di Maria a Loreto è uno dei principali luoghi della devozione mariana nel mondo». Ogni anno «4 milioni di persone visitano la Basilica e i dintorni. Comunicare i cammini lauretani e la via lauretana, così come quelli francescani, benedettini e silvestrini significa quindi valorizzare una grande risorsa culturale regionale e locale, capace di indurre e sostenere nel tempo importanti processi di crescita economica, sociale, culturale e spirituale in particolare promuovendoli verso una domanda turistica attenta alle dimensioni più autentiche ed espressive dei territori». Se nel mondo l'esempio è il cammino per Santiago di Compostela, Spacca pensa che le Marche possano fare «molto di più». «Ricordiamo - ha detto - che il segmento del turismo religioso nelle Marche rappresenta il 26% del totale (81% stranieri) ma con presenze troppo leggere e veloci. Ora è necessario un cambio di paradigma». In una logica di partecipazione e integrazione «si gioca il prossimo futuro della comunità regionale».





Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA