La partita del segretario: vietato cedere all’Abruzzo. Porto in allerta per le voci su Grasso, funzionario Ap Civitavecchia ed ex vicesindaco

La partita del segretario: vietato cedere all’Abruzzo. Porto in allerta per le voci su Grasso, funzionario Ap Civitavecchia ed ex vicesindaco
La partita del segretario: vietato cedere all’Abruzzo. ​Porto in allerta per le voci su Grasso, funzionario Ap Civitavecchia ed ex vicesindaco
di Andrea Taffi
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Giovedì 23 Settembre 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 11:44

ANCONA -  Se nella miopia del momento tutte le attenzioni sono focalizzate sulla nomina del presidente, giunto ormai allo sprint finale, è importante tenere a mente che lo stallo dell’Autorità di sistema portuale riguarda anche l’altro capo del filo della storia. E cioè la vacatio della figura del segretario, vertice della struttura di gestione. L’uscita di scena di Matteo Paroli ha lasciato in sospeso tutti i grandi temi aperti: non solo Fincantieri o il molo delle crociere Msc ma anche la bonifica dell’area Bunge, la diabolica banchina 26 da tre anni fuori dal radar, i cantieri del lusso che chiedono spazio, le richieste del Comune di Ancona per il nuovo piano regolatore del porto. E si potrebbe andare avanti. 


Il tema del segretario è solo apparentemente tecnico perché le grandi manovre politiche in corso per il presidente si muovono portandosi dietro un filo invisibile collegato alla seconda nomina-chiave.

La nomina del segretario è sempre fiduciaria e compete al presidente ma nella riforma dei porti lo schema è finito nel caleidoscopio uscendone fuori, almeno per il sistema portuale Adriatico Centrale, secondo una rielaborazione made in FdI secondo cui alle Marche spetta il presidente e all’Abruzzo il segretario. Così dice il recente passato quando vicino ad Africano, l’inquilino di palazzo Silone, Marsilio aveva già additato l’ufficiale di guardia costiera – comandante di Pescara, Minervino.

Nella regione bella addormentata del porto, le Marche, il particolare si è disperso nei rivoli della polemica ma oggi che a Roma si gioca in tackle e si tirano fuori i gomiti per il migliore presidente possibile gli operatori del porto dorico tremano perché le pressioni abruzzesi si stanno raddoppiando e le voci di radioAp presentano addirittura il potenziale segretario, già servito addirittura prima del presidente. Si tratta di Massimiliano Grasso, ex vice sindaco di Civitavecchia eletto con una civica di centrodestra, funzionario responsabile della comunicazione nell’Autorità di sistema Tirreno settentrionale.

Grasso avrebbe la benedizione di FdI passando in quota Abruzzo nell’ampio filone che ha incluso, dall’ingegner Africano in giù, molti altri dirigenti dell’Authority tirrenica nella corsa alla presidenza ad Ancona. Per tutto questo e molto altro il porto anconetano è in agitazione: se davvero fosse, per quanto la fase attuale è embrionale, è in dubbio il curriculum di Grasso (uomo molto forte nella comunicazione, competenze da verificare per una poltrona tecnicamente multitasking come quella di segretario), è in dubbio soprattutto la matrice politica della sua scelta e la possibilità concreta che una possibile nomina apra la strada ad un allargamento dell’azione di Ortona a scapito di quella di Ancona soprattutto sulle merci (proporzione attuale: 90-10). Su questo la Regione Marche non ha ancora battuto ciglio e se lo ha fatto non si è minimamente percepito. Un errore strategico che la Regione deve sanare immediatamente alla luce dei soldi pronti da spendere per Ancona ormai fermi da un anno.

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