Dopo un'attesa di 13 anni è partita la prima bonifica dell'area ex Carbon. Resta il dilemma: nuove case o un parco pubblico?

La bonifica dell'area Carbon
La bonifica dell'area Carbon
di Mario Paci
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Venerdì 15 Settembre 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 14:19

ASCOLI - Una giornata storica per la riconversione dell’area ex Carbon. Dopo la consegna del cantiere all’impresa Di Donato (aggiudicataria dell’appalto di sei milioni di euro) avvenuta lunedì scorso, è iniziata, dopo 13 anni di attesa, la bonifica dei primi sette dei 27 ettari di terreno dello stabilimento di Pennile di Sotto. Si tratta, in particolare, della bonifica della vasca di prima pioggia, all’interno del grande stabilimento dismesso nel 2004, per la quale era anche scattata nel 2014 una maxi multa dell’Unione europea


La scadenza


La bonifica dovrebbe terminare entro aprile 2024 anche se l’obiettivo è di accelerare rispetto ai 270 giorni previsti come limite massimo nel bando di gara chiudendo il cantiere entro l’anno.

Dopo l’attenta fase di studio, l’istruttoria tecnico scientifica, gli approfondimenti ambientali, gli studi di fattibilità, la gara di aggiudicazione e la verifica tecnica delle offerte, si è finalmente giunti all’avvio del risanamento per la fuoriuscita dalla procedura di sanzione europea. Con l’apertura del cantiere per bonificare e mettere in sicurezza la vasca di prima pioggia, area sottoposta anche a sanzione europea, è avvenuto il primo passo concreto per il recupero dell’intero perimetro ex Carbon. Secondo quanto definito anche nel disciplinare di gara, e sulla base del progetto esecutivo, ora l’impresa aggiudicataria dovrà procedere con la realizzazione di lavori per la bonifica del terreno, adeguandosi alla normativa delle discariche abusive oggetto di infrazione europea. Si tratterà, dunque, di una messa in sicurezza permanente della zona. A valle dell’intervento, come confermato dal commissario Vadalà, sono state predisposte anche «operazioni di ripopolamento vegetazionale e ambientale con fitorimedi, che saranno oggetto di una sperimentazione da parte di diversi atenei universitari». 


Gli obiettivi


Finalmente la vasca di prima pioggia sarà risanata e così sarà ridato respiro al fiume Tronto. Ma quando la bonifica sarà portata a termine, cosa ci si farà nei 27 ettari di terreno a Pennile di Sotto? Oltre dieci anni fa, quando la società Restar, composta prevalentemente da imprenditori ascolani, acquistò l’area, si pensò a un polo scientifico-tecnologico di nove ettari, un’area verde di altrettanti e una lottizzazione nella rimanente area con la costruzione di circa mille appartamenti. 


Le ipotesi


Quell’idea però, a seguito del terremoto e della pandemia, non è più applicabile. Il sindaco Fioravanti, trovando d’accordo le opposizioni, starebbe pensando di riconvertire l’area in un parco pubblico, sull’esempio di Villa Borghese. Ma chi si accollerebbe i costi della manutenzione di una superficie così vasta a ridosso del centro storico e vicina allo stadio Del Duca? Oppure si potrebbe optare per una volumetria ridotta? Ipotesi sul tavolo che saranno probabilmente approfondite nel prossimo incontro fra l’Amministrazione comunale e i soci di Restart nella prossima settimana. La riconversione dell’area Carbon può rappresentare un punto di svolta per rilanciare l’economia locale e risollevare le sorti di un capoluogo in declino demografico.

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