Elvira Carfagna, da Miss Marche (e moglie di Zenga) a triatleta: «Versace mi volle come modella»

Elvira Carfagna, da Miss Marche (e moglie di Zenga) a triatleta: «Versace mi volle come modella»
Elvira Carfagna, da Miss Marche (e moglie di Zenga) a triatleta: «Versace mi volle come modella»
di Laura Ripani
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Sabato 2 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:08

Affascinante e statuaria lo è sempre stata, dalla elezione di Miss Marche di 44 anni fa, impalmato Walter Zenga e sfilato per Versace tra le top model degli Anni Ottanta. Ma Elvira Carfagna è molto di più: una forza della natura che ha trovato l’elisir di giovinezza nello sport, il durissimo triathlon: nel 2017 ha rappresentato pure l’Italia ai Mondiali di Rotterdam.

 
Non sia modesta: a 18 anni sono brave tutte ad esser belle. Ma lei è come il vino buono. 
«Nessun segreto: la disciplina non era il mio forte, l’ho imparata grazie al triathlon di cui mi sono innamorata; la sana alimentazione con i buoni prodotti delle Marche che vado a cercare anche in campagna; il sonno - dormo come un ghiro quasi 10 ore a notte - e poi certo che mi curo. Guai se una donna non lo facesse».
Parliamo dei ritocchini, allora.
«Non sono contraria alla chirurgia estetica, non nascondo che ne ho fatto ricorso, qualche anno fa. Oggi ci sono tecniche più soft, soprattutto per il viso: a cosa serve un bel corpo se poi il resto cade a pezzi? Anche qui, però: bisogna avere buon gusto, c’è chi si è devastata. E poi le unghie, i capelli. Noi donne dobbiamo volerci bene».
Però a Milano è più dura, c’è lo smog.
«In Lombardia resto diversi mesi l’anno ma lì è l’amore la mia medicina: ho un compagno, una persona gentuile, disponibile e comprensiva, mio figlio Jacopo e soprattutto mio nipote che ha 4 anni ed è insuperabile. Con lui sono una nonna severissima: lo sgrido tanto non finisce il pasto e lo metto in castigo quando fa il monello. Però è anche il mio primo tifoso, viene sempre ad applaudirmi all’arrivo».
A proposito di amore: durante l’ultimo Grande Fratello Vip lei ha difeso il suo ex, Walter Zenga.
«Ci siamo sposati per amore ma eravamo giovanissimi, non potevo neppure immaginare dove sarebbe arrivato come calciatore, anche se si capiva che era bravo come portiere. Abbiamo vissuto anni bellissimi e poi improvvisamente burrascosi, ho sofferto tremendamente per i suoi tradimenti. Però, abbiamo entrambi un carattere forte e generoso insieme e nel 2019 - quando si è sposato Jacopo - ci siamo riavvicinati. Non potevo accettare che lo dipingessero come un padre snaturato. Quando serviva c’è sempre stato».
Durante gli anni trascorsi con lui ha avuto modo di frequentare il jet set. Lei, ragazza di provincia.
«Ma chi l’ha detto che ero una provinciale? Avevo già vinto Miss Marche e avevo iniziato a sfilare per Versace quando lui mi ha messo gli occhi addosso, alla Palazzina Azzurra di San Benedetto. Ci siamo trasferiti a Milano e io per un soffio, due chili, non ho fatto il grande salto verso Parigi. Gianni Versace mi stimava da pazzi. Comunque è vero, casa nostra era frequentata da una marea di Vip. Loredana Bertè mi è rimasta nel cuore: cantò la ninna nanna in spagnolo a Jacopo appena nato sul corridoio dell’ospedale».
Non si è mai risposata. Forse perché, sotto sotto, è ancora innamorata di Walter?
«Sono troppo giovane per fare un passo così impegnativo (ride, ndr). Scherzi a parte, sono una donna molto indipendente e credo che “ognuno a casa sua” sia il metodo migliore perché una relazione possa durare. Quando è stato il momento mi sono divertita, la persona che mi è affianco condivide questa scelta. E poi ho una vita molto piena». 
Non la ferma nessuno.
«La mattina faccio l’allenamento più pesante: bici, corsa o nuoto, alternando le discipline. Quindi mi occupo dei miei affari, faccio la nonnasitter zittendo il piccolino che mi vede sudare sui rulli. Mentre la sera la seconda sessione di training è programmata tardi, dalle 19 in poi, perché devo recuperare le energie della mattinata. Dove vado prevalentemente in palestra a “fare forza”».
Non ci dirà mica che fa i pesi? Le donne hanno paura di diventare grandi e grosse.
«Niente di più sbagliato, soprattutto dopo la menopausa devono pensare a conservare la propria massa magra: principalmente per una questione di salute che ha una ricaduta sulle prestazioni atletiche. Io ho 40 chili di muscoli e tutto questo mi rende tonica al punto da poter ancora fare la testimonial per una ditta di costumi, la Bonesmimmer. Quelle gonfie, mi creda, prendono gli ormoni».
Contesa pure da diverse società sportive.
«A San Benedetto frequento la palestra di Stefano Amadio, la Nautilus gym, a Milano la DDS di Luca Sacchi. Sono un’atleta della Triathlon Legnano, a San Benedetto nuoto per la Sport Up e Sonia Roscioli mi ha voluta proprio di recente alla Asd Bicigustando che organizza anche la Gran Fondo (quest’anno il 20 aprile). Comunque il mio allenatore è Fabio d’Annunzio, lui coordina tutto».
Dopo i Mondiali del 2017 sta preparando gli Europei a settembre.
«Stiamo parlando del campionato master: si terranno a Vichy in Francia e sto affrontando una preparazione molto dura. Sul lungomare della mia città, alla quale è stata rinnovata dalla Fidal la Bandiera Azzurra come città del cammino e della corsa, sto facendo dure sessioni di fartlek (giochi di velocità aerobici, ndr) e in progressione».
 

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