Liste d’attesa, ecco il Piano Marshall da 13 milioni: «Recuperiamo 160mila prestazioni»

La Regione stanzia 13,2 milioni di euro per il 2024. Ampio ricorso al privato Saltamartini: «Previsti anche screening oncologici e 3mila ricoveri in più»

Liste d’attesa, ecco il Piano Marshall: «Recuperiamo 160mila prestazioni»
Liste d’attesa, ecco il Piano Marshall: «Recuperiamo 160mila prestazioni»
di Martina Marinangeli
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Sabato 6 Aprile 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 11:32

ANCONA Un obiettivo tanto ambizioso quanto imprescindibile: rimettere il treno deragliato delle liste d’attesa sui giusti binari. Per farlo, la Regione ha deliberato, a fine gennaio, la ripartizione tra Ast e aziende ospedaliere dei 13,2 milioni di euro di fondi aggiuntivi garantiti dal Governo nazionale e destinati a questo accidentato segmento. Ieri l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, insieme ai vertici del settore - il sottosegretario Aldo Salvi, il direttore del dipartimento Salute Antonio Draisci e la direttrice dell’Ars Flavia Carle - ha declinato la teoria nella pratica, dettagliando su modalità e volumi.

Il documento

Il Piano operativo messo nero su bianco da Palazzo Raffaello prevede per il 2024 il recupero di 160.402 prestazioni ambulatoriali e 3.151 ricoveri.

Numeri che vanno ad aggiungersi a quelli delle erogazioni ordinarie. Fin qui, il quanto: e il come? Il Piano generale ha definito alcune linee di indirizzo: tra queste, la verifica della domanda, delle prenotazioni e delle prese in carico con cadenza giornaliera, l’attivazione dell’overbooking per tutte le agende dei primi accessi, delle visite specialistiche e degli esami di diagnostica strumentale, e la verifica dell’appropriatezza delle prescrizioni da parte dei medici di base e dei pediatri.

Nel dettaglio

All’interno della cornice generale, ogni azienda ospedaliera e sanitaria ha optato per una propria ricetta, che può andare dalle prestazioni aggiuntive pagate 100 euro in più l’ora - «per adesso solo su base volontaria, se possibile anche il sabato e la domenica e negli orari serali», specifica Saltamartini - al ricorso al privato convenzionato. Partiamo dalle prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica, che drenano 8,6 dei 13,2 milioni a disposizione. L’Ast 1 di Pesaro, per esempio, intende recuperarne 9.992 attraverso prestazioni aggiuntive e 600 con l’incremento del monte ore, mentre per la fetta più grande (21.265 prestazioni) si ricorrerà al privato. Più o meno la stessa ricetta applicata anche nell’Ast 2 di Ancona (prestazioni aggiuntive: 9.967; committenza al privato: 17.149) e nella 3 di Macerata (prestazioni aggiuntive: 5.684; committenza al privato: 20.048). Più variegati i programmi delle Ast 4 e 5 di Fermo e Ascoli, che oltre alle modalità individuate delle altre tre aziende, aggiungono anche la riallocazione del personale. Benché rappresenti il segmento che più di tutti ha visto allungarsi le liste d’attesa, il vulnus delle prestazioni ambulatorali non è l’unico da sanare: per questo nel 2024 si punta a recuperare anche 3.151 interventi chirurgici, pacchetto da 4,6 milioni di euro che si spartiranno soprattutto l’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette e l’Inrca, come ovvio.

La prevenzione

Ultima ma non in ordine d’importanza, la partita degli screening oncologici per tumori alla mammella, al colon e alla cervice - in capo alle 5 Ast - su cui le Marche, nel recente passato, sono state maglia nera d’Italia. L’Ast di Ancona, per esempio, conta di recuperarne 2.600 in un anno, mentre quella di Macerata 4.200. «I dati delle liste d’attesa saranno disponibili ogni giorno - la promessa di Saltamartini - e il sistema di monitoraggio introdotto permetterà di misurare la performance in termini di volume e numero di prestazioni erogate, su cui verranno valutati i direttori generali delle aziende». Dg avvisati, mezzi salvati.

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