Infortuni sul lavoro in aumento nelle Marche: Ancona da record, Fermo frena

A gennaio nel capoluogo sono state registrate 390 denunce, il 9,5% in più sul 2023 Male la fascia tra 30 e 40 anni. Ferracuti (Cisl): «Più fondi regionali sulla prevenzione»

A gennaio nel capoluogo sono state registrate 390 denunce, il 9,5% in più sul 2023 Male la fascia tra 30 e 40 anni. Ferracuti (Cisl): «Più fondi regionali sulla prevenzione»
A gennaio nel capoluogo sono state registrate 390 denunce, il 9,5% in più sul 2023 Male la fascia tra 30 e 40 anni. Ferracuti (Cisl): «Più fondi regionali sulla prevenzione»
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Sabato 2 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 11:29

ANCONA - Il 2024 parte male, nelle Marche come nel resto d’Italia. A far suonare il campanello d’allarme è il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro: stando ai dati dell’Inail, gennaio ha registrato un’impennata nelle denunce di infortunio rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

L’elaborazione dei dati curata dall’ufficio studi della Cisl Marche evidenzia un incremento del +14,8% degli incidenti sia all'interno dei luoghi di lavoro che nel tragitto per raggiungerli: si è infatti passati dai 128 del gennaio 2023 ai 147 del gennaio 2024.

 

Chi sale e chi scende

I settori dell’industria e dei servizi risultano i più colpiti, con un aumento del +3% rispetto al gennaio 2023 (da 825 a 852 denunce registrate a gennaio 2024). Un trend in crescita (+24,6%) anche nell’agricoltura, dove a distanza di un anno si è passati da 65 a 81 denunce. In controtendenza la pubblica amministrazione, che invece fa segnare un calo del 7,5% (da 211 a 195 denunce di infortunio).

In questo contesto negativo si innesta il calo delle morti sul lavoro, che passano dalle 4 del gennaio 2023 alle 2 del gennaio 2024. Comunque troppe. Di qui l’appello del segretario regionale della Cisl Marco Ferracuti, che chiede «una strategia di medio e lungo periodo per fermare questo dramma che si consuma ogni giorno» e «maggiori controlli, possibili solo con nuove assunzioni di ispettori». Inoltre, «è evidente la necessità di maggiori investimenti regionali in prevenzione». Guardando i dati dalla prospettiva geografica, nella provincia di Ancona si registra il maggior incremento delle denunce di infortunio, passate da 356 a 390 (+9,5%), seguita dal Pesarese e dall’Ascolano. In controtendenza invece il Maceratese e il Fermano, che segnano rispettivamente un -10,5% e un -23,1% nelle denunce di infortunio. Quanto all’età dei lavoratori coinvolti in incidenti, da segnalare l’incremento nella fascia tra i 30 ed i 40 anni e in quella degli over 60 anni. Mentre si registra un lieve calo nella fascia centrale, tra i 40 ed i 60 anni.

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