L'industria marchigiana fa meglio del sistema Italia: cresce nei mercati stranieri. Ecco dove

L'industria marchigiana fa meglio del sistema Italia: cresce nei mercati stranieri. Ecco dove. (Nella foto Claudio Schiavoni)
L'industria marchigiana fa meglio del sistema Italia: cresce nei mercati stranieri. Ecco dove. (Nella foto Claudio Schiavoni)
di Martina Marinangeli
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Venerdì 4 Novembre 2022, 04:05

ANCONA - La produzione industriale della regione chiude il terzo trimestre con una variazione dello 0,2%, risultato debole ma comunque migliore di quello osservato a livello nazionale nel bimestre luglio-agosto (-2%). È quanto emerge dell’indagine trimestrale condotta dal Centro Studi Guzzini di Confindustria Marche, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che registra come tra luglio e settembre 2022 l’industria manifatturiera regionale chiuda con attività produttiva e commerciale pressoché stazionarie rispetto ai livelli rilevati nello stesso periodo del 2021. 


I settori


Il dato medio nasconde dinamiche molto differenziate tra i diversi settori dell’economia, con alcuni comparti che hanno sperimentato variazioni positive dei livelli di attività e altri che hanno chiuso il trimestre con risultati più deboli.

Partendo dall’attività commerciale complessiva, l’andamento delle vendite ha registrato una crescita dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, con una contrazione sul mercato interno e un contenuto aumento sul mercato estero. Nello specifico, le vendite sul mercato interno hanno registrato un calo dell’1,2% rispetto al terzo trimestre 2021, con risultati positivi per i comparti di minerali non metalliferi, sistema moda e gomma e plastica. Debole invece l’andamento per la meccanica, il legno e mobile e l’alimentare. 


L’export


Le vendite sull’estero hanno invece registrato un aumento del 2% rispetto al terzo trimestre 2021. Positiva la dinamica per l’alimentare e il sistema moda, mentre negativo è risultato l’andamento per il legno e mobile, la meccanica e la gomma e plastica. Nella media del trimestre luglio-settembre 2022, i livelli occupazionali sono diminuiti (-0,7%), con andamenti negativi nella meccanica, nel legno e mobile e nei minerali non metalliferi. Nello stesso periodo, le ore di cassa integrazione hanno subito una diminuzione del 67,6% rispetto al terzo trimestre 2021, passando da 12,5 a 4 milioni. «Il differente profilo evolutivo della domanda domestica e di quella estera - spiega il presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni – è alla base della diversa velocità di recupero dei settori, con alcuni comparti che hanno sofferto il rallentamento della componente interna della domanda, mentre altri hanno beneficiato della ripresa della componente estera». Le difficoltà sui mercati di approvvigionamento, la crescita dei costi e l’impennata dei prezzi di vendita «stanno comprimendo la flessibilità di azione delle imprese su tutti i mercati, con rischi evidenti per la regolarità dei processi produttivi», il monito del numero uno degli industriali marchigiani. Una situazione di instabilità che influenza negativamente le aspettative delle imprese per il trimestre finale dell’anno.

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