Marche, già aumentato il passaggio dei treni merci. Catraro: «L'arretramento? Pura utopia. La Regione si muova»

Marche, già aumentato il passaggio dei treni merci. Catraro: «L'arretramento? Pura utopia. La Regione si muova»
Marche, già aumentato il passaggio dei treni merci. Catraro: «L'arretramento? Pura utopia. La Regione si muova»
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 09:51

ANCONA - La notizia è passata in sordina ma l'aumento dei treni merci lungo la ferrovia Adriatica - e quindi nelle Marche - è già iniziato. Dal 17 ottobre infatti «le corse di treni merci settimanali tra Verona e Giovinazzo (Puglia) sono aumentate da 12 a 18». Si tratta dell'incremento «dell’offerta dei treni merci che collegano Quadrante Europa e Sud Italia, per un aumento del 50% delle attività in ambito logistico tra Veneto e il terminal pugliese». Si tratta di un altro passo per raggiungere gli obiettivi europei in merito alla quota delle merci da trasferire dalla strada alla rotaia: il 30% entro il 2030, ed il 50% entro il 2050. A questi va aggiunto l’aumento del traffico passeggeri previsto per l’Alta velocità.

Lorenzo Catraro, lei è stato dirigente Rfi, consulente dell'ex governatore Luca Ceriscioli e attualmente è il consulente del presidente della Provincia di Ancona. Come impatterà questo aumento nelle Marche?

«Tutto il settore dei trasporti della logistica subirà interventi che porteranno ad un cambiamento profondo del trasporto, sia merci che passeggeri, con il trasferimento di quote significative dalla strada alla ferrovia: i porti, gli aeroporti e gli Interporti sono al centro di questa rivoluzione e sono indispensabili per evitare che l’Italia e le Marche in particolare restino tagliate fuori dallo sviluppo rimanendo arretrate».

La domanda da un milione di euro: la linea Adriatica come farà ad assorbire quest'aumento di treni dal mkomento che già oggi è quasi satura?

«Da tempo avevo segnalato il piano europeo che prevede l’aumento dei treni ed i politici attenti, in particolare quelli marchigiani, avrebbero dovuto capire come la questione della linea Adriatica sia centrale. La proposta della Commissione Europea di allungare il corridoio Baltico-Adriatico da Ancona a Foggia e poi la Legge Finanziaria 2022 prevedendo 5 miliardi di euro portati poi a 8,7 per la l’Alta Velocità (Av) e l’Alta Capacità (Av) per la Linea Adriatica, sembrava andare nella direzione di un potenziamento molto importante con la realizzazione dell’Av ed Ac. Ho per questo proposto due nuovi binari all’interno, per l’Alta velocità e per le merci proprio per prepararsi all’aumento dei treni ed uscire dall’isolamento. I binari attuali dovrebbero rimanere per il trasporto pubblico locale, visto anche che uniscono tutti i comuni».

Invece c'è l'idea del ministro Giovannini che prevede la realizzazione di tanti by-pass.

«Dopo le polemiche sull’arretramento purtroppo il ministro,  sconfessando quello che aveva votato in Parlamento, ci ha portato questa  proposta e non un progetto che risolvesse alla radice i problemi da Bologna a Bari. Oggi passata la campagna elettorale, che ha messo in sordina il tema, si deve tornare a parlare seriamente della questione Adriatica».

Si può risolvere tutto con l'arretramento della ferrovia Adriatica?

«Lasciamo perdere l’arretramento della linea, una questione locale che teneva banco prima delle proposte europee e della Finanziaria 2022: questa è una proposta che illude le persone e basta, a meno che non si facciano quattro binari all’interno segnando la morte del Trasporto publico locale».

Andiamo sul concreto. Cosa serve alla linea Adriatica che attraversa le Marche?

«Con il nuovo parlamento si è verificata una congiunzione astrale favorevole: il Governo è come quello della Regione Marche, quindi non ci sono più alibi: questa per noi è l'occasione per realizzare l’Alta velocità e l’Alta capacità. Mi rivolgo direttamente al presidente Acquaroli invitandolo a riprendere in mano il Protocollo d’Intesa da lui firmato il 24 ottobre 2020 con i presidenti dell’Abruzzo , Molise e Puglia».

Cosa prevede il protocollo d'intesa?

«All'articolo 3 – 1 è scritto di "incrementare la potenzialità dell’asse ferroviario adriatico nord-sud mediante l’upgrading tecnologico delle linee esistenti.. nonché realizzare nuove linee Av/Ac finalizzate al trasporto passeggeri e merci”. La strada l’ha tracciata, quindi il Consiglio regionale sia conseguente e approvi un documento d’indirizzo su questo progetto. Non vi sono più alibi , ma occorre la volontà di farlo, per non passare alla storia come quelli che hanno favorito la realizzazione della Orte-Falconara ma affossato l’Alta velocità sull’Adriatica. Mi rivolgo anche  ai nostri Parlamentari eletti il 25 settembre: è la nostra occasione, l’unica che abbiamo e non possiamo perderla».

Adesso perà in cima alle priorità c'è superare l'aumento spropositato delle bollette.

«Certo, ma la guerra finirà e per il gas e l’elettricità si troverà una soluzione: l’Europa sarà diversa ed infrastrutture e trasporti saranno di nuovo fondamentali. In questo scenario le ferrovie sono un asse strategico: l’Ucraina sta varando un piano di ammodernamento e modifica della larghezza dei binari, che oggi hanno standard russi, per portarli a standard europei: nonostante la guerra le cose vanno avanti».