Amministrative, nelle Marche iniziate le grandi manovre: ultime roccaforti rosse nel mirino della destra

Amministrative, nelle Marche iniziate le grandi manovre: ultime roccaforti rosse nel mirino della destra
Amministrative, nelle Marche iniziate le grandi manovre: ultime roccaforti rosse nel mirino della destra
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Lunedì 20 Novembre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 09:19

ANCONA - Per la serie: non è mai troppo presto. Mancano ancora 7 mesi - la data (ufficiosa) segnata sul calendario è quella del 9 giugno 2024 - ma le grandi manovre in vista delle elezioni Amministrative sono già partite. Nelle Marche si voterà per il rinnovo del sindaco in 148 Comuni, di cui sei sopra i 15mila abitanti (e quindi con eventuale ballottaggio al seguito) e due capoluoghi di provincia: Pesaro e Ascoli Piceno, agli estremi opposti e non solo per ragioni geografiche. Nella città delle Cento Torri la riconferma di Marco Fioravanti, sindaco in quota Fratelli d’Italia, pare scontata, anche se dall’altra parte si è riusciti a dare vita al tanto agognato campo largo dal Pd al Movimento 5 Stelle, tutti a sostegno del civico Emidio Nardini.

 
Gli scenari


A Pesaro invece, il dopo Ricci è più nebuloso, ma i borsini danno ancora il centrosinistra favorito.

Soprattutto nel caso in cui il candidato fosse il vicepresidente del Consiglio regionale e macchina acchiappa-voti Andrea Biancani. In fondo, lo sa anche il centrodestra che qui è una battaglia tutta in salita. Infatti nel mirino sono state messe altre città, con l’obiettivo di strapparle a Pd e soci. La numero uno della lista è Fano, terza città delle Marche per numero di abitanti: il sindaco Seri (prima nel Psi, ora in Azione) è ai saluti dopo il secondo mandato e non c’è ancora un successore. Il centrodestra la considera una roccaforte espugnabile, ma prima deve trovare la quadra al suo interno. E non a caso anche il governatore Francesco Acquaroli ha puntato il suo occhio vigile sulla questione. 


Il risiko


In campo c’è già Giuseppe De Leo che, almeno inizialmente, avrebbe avuto l’appoggio del plenipotenziario fanese Mirco Carloni, deputato in quota Lega. Ma anche l’assessore regionale Stefano Aguzzi di Forza Italia - che sindaco di Fano lo è già stato per due mandati dal 2004 al 2014 - sembra interessato a indossare di nuovo la fascia tricolore. E il presidente della Regione sembra propenso ad appoggiare questa velleità. In casa centrosinistra, invece, si tenta di costruire il campo largo per difendere Fano dall’assalto degli avversari, ma siamo ancora lontani dalla meta. L’altro Comune entrato nei radar del centrodestra è Osimo, da sottrarre ai dem dopo i 10 anni di amministrazione Pugnaloni. Ad aver messo gli occhi sullo scranno più alto della città c’è anche il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, che ha guidato Osimo in testa alle Liste civiche dal 1999 al 2009.

Adesso sta riflettendo su un possibile ritorno in campo, nonostante dalle primarie delle Liste civiche sia uscito il nome di Sandro Antonelli. Una vittoria a sorpresa, dato che Latini aveva puntato tutte le fiches su Monica Bordoni, che è anche il suo capo di gabinetto in Consiglio regionale.

In questo caso, il governatore sarebbe disposto a perdere un altro tassello nella compagine regionale solo se Latini riuscisse a far convergere l’intero centrodestra su di sé. Impresa non semplice. Ma anche nell’altra metà campo non è stato ancora estratto dal cilindro il nome di chi proverà a raccogliere il testimone di Simone Pugnaloni. Tra i sei Comuni con più di 15mila abitanti c’è anche Potenza Picena, città natale del governatore Acquaroli che l’ha anche guidata da sindaco tra il 2014 e il 2018. Dal 2019 la fascia tricolore è indossata dalla collega di FdI Noemi Tartabini: se scenderà in campo per il bis, si scontrerà con l’ex parlamentare dem Mario Morgoni. Una sconfitta in casa propria non è contemplabile per il governatore. Ça va sans dire.

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