L’effetto Superbonus rallenta la discesa delle nostre imprese

L’effetto Superbonus rallenta la discesa delle nostre imprese
L’effetto Superbonus rallenta la discesa delle nostre imprese
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 29 Gennaio 2024, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 15:41

ANCONA - Se la demografia d’impresa marchigiana riesce a contenere al minimo le perdite nel saldo tra new entry e cancellazioni (-103, neanche l’uno per mille) è merito dell’onda lunga dei bonus edilizi, che ancora l’anno scorso hanno fatto crescere il settore delle costruzioni (+223) e quello correlato delle professioni tecniche (+240), non caso ai primi due posti della classifica per settore Ateco. Ora che il Superbonus 110 è arrivato al capolinea, tranne proroghe parziali, il risultato del 2023 che emerge dall’ultima rilevazione trimestrale Movimprese potrebbe diventare una trincea difficile da difendere, anche per le forti instabilità in arrivo dal canale di Suez, che rischiano di aumentare i costi delle imprese che si riforniscono via nave.

La base ristretta

Si vedrà. Intanto la radiografia fornita dall’indagine condotta da Unioncamere-Infocamere sui Registri delle Imprese tenuti dalle Camere di Commercio certifica che al 31 dicembre scorso le Marche contavano 152.956 imprese registrate, mentre quelle attive sono 135.205. Nel 2023 la base imprenditoriale della regione si è ulteriormente ristretta, «per effetto sia di un ragguardevole numero di cancellazioni d’ufficio (oltre 4.800), sia del saldo leggermente negativo (-103) tra le iscrizioni, pari a 7.344, e le cessazioni al netto delle cancellazioni d’ufficio (7.447) - si legge nel report diffuso da Camera di commercio Marche -. Rispetto all’anno precedente, quando il tasso di crescita annuale era stato do -0,56%, si riscontra tuttavia un miglioramento del tasso di crescita annuale delle Marche, che si ferma a -0,07% ed è frutto di un moderato rialzo delle iscrizioni (+2,1%) e del decremento delle cessazioni nette (-8,3%) rispetto all’anno precedente, che attenuano notevolmente l’entità negativa del saldo rispetto a quello del 2022».

Le iscrizioni restano tuttavia abbondantemente al di sotto delle 8mila unità, mentre le cessazioni nette, dopo l’incremento del 2022, tornano ad abbassarsi al livello del biennio 2020-2021. Le Marche condividono il segno negativo del saldo anagrafico delle imprese solo con la Liguria, l’Umbria e il Molise, mentre le altre regioni hanno chiuso il 2023 con saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni nette. L’Italia nel complesso fa rilevare saldo e tasso di crescita positivi, con il tasso di crescita del 2023 pari a +0,70% .

Ma quali sono stati nelle Marche i settori produttivi più dinamici? Tra quelli più numerosi, il saldo dello stock è positivo per le costruzioni (20.016; +223), oltre che per il turismo (10.916; +74).

Largamente positivi anche i saldi di alcuni altri settori del terziario, a partire dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (6.266; +240), e del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (4.534; +117). Tra i settori che accusano le perdite più pesanti figurano il commercio all’ingrosso e al dettaglio (-435) e soprattutto l’agricoltura, silvicoltura e pesca (-519).

Le società di capitali

Ci sono forme giuridiche più resistenti di altre. Come nel resto del Paese, anche nelle Marche solo le società di capitale hanno saldo positivo (+963), per afetto di 2.152 iscrizioni e 1.189 cessazioni nette, e il tasso di crescita annuale sale a +2,22%.

Macerata in positivo

L’esame dei dati a livello provinciale fa emergere che i saldi tra iscrizioni e cessazioni nette sono tutti modesti e per lo più negativi, ad eccezione della provincia di Macerata. La provincia di Ancona accusa un saldo di -88 unità per un tasso di crescita di -0,21%, quella di Pesaro-Urbino perde 61 imprese (-0,16%), per Ascoli Piceno il saldo è a -64 (-0,27%) mentre nel Fermano le cessazioni nette superano le iscrizioni di 9 unità (-0,05%). La provincia di Macerata segna invece un +119 imprese (+0,34%). «La demografia d’impresa marchigiana nel 2023 migliora, anche se di poco, rispetto ai 12 mesi precedenti - commenta Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche -. Timidamente risale il numero delle iscrizioni, si attenua quello delle cancellazioni. Non siamo ancora del tutto allineati al dato Italia, ma il tessuto economico tiene e si muove».

I saldi migliori sono quelli di costruzioni, turismo e attività professionali. «Si risente ancora positivamente dell'effetto bonus edilizia - continua l’analisi di Sabatini -. Le attività ricettive continuano a risalire la china dopo gli anni di crisi pandemica, l'eccellenza enogastronomica è sicurezza e rifugio. E anche la performance di servizi di consulenza e supporto, compresa la comunicazione, sembrerebbe mostrare un territorio che cerca di riprendere la rotta e chiede di essere orientato e supportato in modo professionale».

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