Caro gasolio: dal Governo 20 milioni per aiutare i pescatori. Oggi si decide sullo stop

Caro gasolio: dal Governo 20 milioni per aiutare i pescatori. Oggi di decide sullo stop
Caro gasolio: dal Governo 20 milioni per aiutare i pescatori. Oggi di decide sullo stop
di Teodora Stefanelli
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Sabato 28 Maggio 2022, 04:50

ANCONA - Mentre i pescatori delle marinerie dell’Adriatico continuano a scioperare, la Regione corre ai ripari con una misura d’urgenza, stanziando 500mila euro per far fronte al caro gasolio, che ha raggiunto il prezzo - insostenibile per i lavoratori del settore - di 1,20 centesimi al litro. Alla misura di sostegno - da erogare tramite un bando che verrà pubblicato nei prossimi giorni - potrebbero accedere gli armatori di imbarcazioni che abbiano regolare licenza di pesca professionale «con sistema principale a strascico o volante».

Il calcolo dell’indennizzo sarebbe basato quindi sul consumo specifico di carburante in base alla stazza lorda (Gross Tonnage). «Abbiamo incontrato il vicepresidente della giunta Mirco Carloni - spiega Apollinare Lazzari, presidente dell’Associazione Produttori Pesca di Ancona - e ci ha promesso aiuti.

Non sono molti soldi, lo sappiamo, ma si è impegnato per farli arrivare il prima possibile». Ma non è l’unica mano tesa verso il comparto, quella di Palazzo Raffaello.


Le risorse del governo
Il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Francesco Battistoni, ieri in visita a Civitanova Marche, ha annunciato lo sblocco dei 20 milioni di euro per il settore, tramite decreto pubblicato ieri mattina in Gazzetta ufficiale, rimarcando l’importanza del comparto pesca e acquacoltura sull’intero sistema economico cittadino. I fondi, a quanto si legge nel documento, saranno così divisi: «15 milioni di euro per il riconoscimento di contributi per le imprese della pesca marittima; 3,5 milioni, per il riconoscimento di contributi per le imprese dell’acquacoltura, incluse le imprese che utilizzano imbarcazioni ai fini produttivi e 1,5 milioni vanno alle regioni e province autonome nell’ambito delle loro attribuzioni e finalizzati al riconoscimento di contributi per le imprese del settore della pesca in acque interne». 


Le proteste
Dopo il sit-in di giovedì nel porto di Ancona con tanto di lancio di fumogeni, tensioni con la polizia e conseguente blocco del traffico nel porto dorico per circa tre ore, questa mattina è prevista una riunione al mercato ittico al Molo sud «per decidere se proseguire o meno con lo stop dei pescherecci». Il presidente dei pescatori anconetani Lazzari insieme ad una delegazione di altri sette suoi colleghi provenienti da Gaeta, Vasto, Fano, Termoli, Pescara, San Benedetto del Tronto e Civitanova Marche ha incontrato anche il prefetto Darco Pellos chiedendo un tavolo tecnico con i ministri Patuanelli, Franco e Lamorgese. Quello che chiedono i rappresentati delle marinerie sono aiuti rapidi per ricominciare ad uscire in mare il prima possibile: «Non vogliamo sconti o altre agevolazioni, ci occorre soltanto che il gasolio non superi un certo prezzo così da poter lavorare senza rimetterci di tasca nostra». 


I sindacati
I sindacati stessi hanno parlato di una crisi che porta con sé il «rischio di chiusura di tutta l’attività della regione». Flai Cgil Marche (che rappresenta i lavoratori dell’agroindustria) aggiunge come, «in questo settore la retribuzione venga determinata dal ricavo del pescato tra armatore e pescatore. Oggi i costi sono tali da determinare una fortissima riduzione della paga». Secondo il sindacato, il settore «è in crisi da anni, soprattutto dal punto di vista del ricambio generazionale e serve uno sforzo comune per invertire questa tendenza».

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