Marche, bocciato il servizio ferroviario
Poco competitivo e con scarse risorse

I pendolari delle Marche e un servizio ferroviario che non è ancora al top. La classifica di Legambiente
I pendolari delle Marche e un servizio ferroviario che non è ancora al top. La classifica di Legambiente
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Giovedì 21 Gennaio 2016, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 10:32
ANCONA - Sono oltre 29 mila i cittadini che tutti i giorni viaggiano sui 391 km di linea ferroviaria che percorre le Marche con 175 corse giornaliere. Una utenza che ha visto, dal 2010 ad oggi, un taglio al servizio regionale ferroviario marchigiano del 2,2% su un’offerta già poco competitiva, con risorse regionali per servizio e materiale rotabile, tra il 2005 e il 2014, di 2,2euro per abitante all’anno.  E' stato presentato Pendolaria, il rapporto annuale di Legambiente sullo scenario del trasporto ferroviario pendolare, che ancora una volta traccia il quadro di una mobilità su rotaia che resta la Cenerentola nelle Marche per investimenti in infrastrutture e servizi. Dal 2003 al 2015, infatti, gli investimenti regionali per le infrastrutture sono andati per l’85% su strade e autostrade e per il restante 15% sui treni e binari, e anche con lo Sblocca Italia sono stati stanziati 120milioni di euro per il completamento della Quadrilatero.
Mentre la domanda è fortemente aumentata, principalmente in alcune aree, visto il cambiamento che ha riguardato alcune aree metropolitane come quella costiera adriatica.  Nonostante questi cambiamenti, la spesa della Regione Marche per il servizio pendolare ferroviario, nel 2014, è stata di 2,1milioni di euro per il servizio e di 1,25milioni per il materiale rotabile; complessivamente un investimento sul bilancio regionale dello 0,08%, una percentuale che colloca le Marche tra le ultime Regioni. “È ora di cambiare – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. L’investimento da parte della Regione Marche per l’acquisto di nuovi mezzi dedicati al trasporto pubblico è un primo passo che però da solo non basta. È necessario investire concretamente e in maniera decisa su una nuova mobilità per questo territorio che consideri le nuove esigenze dei cittadini, la nuova geografia che vede una forte presenza di abitanti e di interessi sulla linea adriatica, il forte inquinamento atmosferico che molte centraline hanno già rilevato dall’inizio dell’anno, e da qui partire per adeguare e potenziare il servizio di trasporto pubblico”.
 
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