ANCONA - «Le istituzioni possono fare molto sia in termini di stimolo che di costruzione di un settore produttivo più robusto. Entrando nello specifico della nostra Regione, il tema più sentito per le piccole imprese e le partite IVA e anche il mondo della cooperazione, è il problema dell’accesso al credito». Questo il tema centrale espresso dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che, questa mattina, è intervenuto all’assemblea regionale di Confcooperative Marche dal titolo "Lavoro, comunità, futuro: la funzione sociale della cooperazione" a Civitanova Marche. Il presidente ha colloquiato con Maurizio Gardini, presidente nazionale Confcooperative, in un panel moderato dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi.
«Gli strumenti europei e di finanza pubblica non sono sufficienti»
«Gli strumenti messi in campo con la programmazione europea o la finanza pubblica sono un elemento ma non sono sufficienti - ha sottolineato Acquaroli - Occorrono istituti più recettivi e sensibili alle difficoltà che il sistema economico sta affrontando. Questo è un allarme che non riguarda solo le Marche, ma come Regione in transizione, attraverso la programmazione europea mettiamo in campo molte risorse, anche grazie al cofinanziamento, ma c’è una difficoltà per molti nell'accedervi. L'alta risposta avuta allo strumento di accesso al credito messo in campo recentemente dalla Regione ne è la testimonianza».
«Scenario storico complesso, le Marche hanno caratteristiche uniche»
Acquaroli ha poi rimarcato il momento storico che si sta vivendo a livello globale con pesanti ripercussioni anche nel locale: «Siamo in una fase molto complessa che verrà raccontata nei libri di storia: una pandemia, due guerre pesantissime in corso alle porte dell’Europa, e l'inflazione che è salita al 10%.