Stronati: «Amazon? Trattativa in stallo, non ci sono tempi certi»

Stronati: «Amazon? Trattativa in stallo, non ci sono tempi certi»
Stronati: «Amazon? Trattativa in stallo, non ci sono tempi certi»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 03:30

Massimo Stronati, presidente di Interporto spa: Amazon avrebbe chiesto un nuovo sviluppatore al posto di Scannell per il progetto del maxi polo logistico nella bassa Vallesina. Qual è la situazione?
«Come Interporto, abbiamo colloqui settimanali con Scannell: è quello il nostro interlocutore».

Ma sono ancora della partita?
«Per noi l’interlocutore è Scannell. Sono loro ad aver sottoscritto i contratti con i privati, ad aver avviato le indagini geologiche, la predisposizione di canalizzazioni e verifiche delle eventuali interferenze dei sottoservizi con le relative sistemazioni del terreno e le connesse opere di cantiere, propedeutiche al progetto. Difficile sostituirli».

A maggior ragione, se l’interlocutore dovesse cambiare, il progetto potrebbe subire un ulteriore slittamento.
«Al momento è tutto in stallo. Stiamo lavorando, ma il risultato non è questione di giorni. L’interlocuzione è un po’ rallentata ma procede. Questo progetto è fondamentale per il rilancio dell’economia in Vallesina».

È possibile abbozzare delle tempistiche?
«No, anche perché abbiamo a che fare con un interlocutore che deve confrontarsi poi con gli Stati Uniti, dunque non è semplice. Possiamo dire che non siamo in un momento cruciale dell’iter, ma in una fase di normale trattativa. È un lavoro quotidiano, un giorno l’obiettivo sembra vicino, quello successivo si allontana».

Ma è ancora credibile l’idea che si riesca a centrare l’obiettivo di portare a casa l’hub logistico per il 2024?
«L’obiettivo resta quello di completare l’operazione tra il 2023 ed il 2024, anche in seguito alle interlocuzioni avute con Amazon».

Resta ottimista, dunque.
«Credo che il progetto con Amazon andrà in porto, ma al momento non è possibile dire nulla di certo sulle tempistiche.

L’unica cosa che posso dire è che le trattative procedono, seppur a rilento, e stiamo lavorando tutti senza sosta affinché l’obiettivo venga centrato». 

Se l’affare con Amazon dovesse saltare, quali sarebbero i contraccolpi per l’interporto? Parte del piano di risanamento approvato dalla precedente gestione poggiava sul progetto con la multinazionale americana.
«Partendo dal presupposto che non credo che il progetto salti, in ogni caso l’interporto ha la sua identità nell’intermodalità. Avrebbe già dovuto sviluppare questa prospettiva da 30 anni ed ora dovrà farlo. E questo non è un piano B, ma la vera vocazione di un interporto».

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