Le Marche della rinascita, i rettori indicano la strada: «Ripartire dall’università»

Le Marche della rinascita, i rettori indicano la strada: «Ripartire dall’università»
Le Marche della rinascita, i rettori indicano la strada: «Ripartire dall’università»
di Veronique Angeletti
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Domenica 12 Marzo 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 14:39

FERMO - Più ricca di racconti, di show cooking, laboratori, che uniscono il buono e il bello made in Marche fino a mettere in mostra 160 produttori e 170 eventi. È la 31°edizione di Tipicità, ospitata da ieri fino a domani al Fermo Forum. Un hub che interconnette con intelligenza i saperi e il fare ma anche un pensatoio sul domani. Come il talk show di ieri mattina, “Rettori della Rinascita”: le Marche, coniugate al futuro. Giovani, ricerca, territorio, internazionalità”, guidato da Giancarlo Laurenzi, direttore del Corriere Adriatico. 

 


Università e imprese


Gli intervistati: Gian Luca Gregori, rettore della Politecnica delle Marche; Claudio Pettinari alla guida dell’ateneo di Camerino; John McCourt, rettore dell’ateneo maceratese Unimc. Domande schiette, che hanno tolto dubbi e cancellato alcune ambiguità sul rapporto tra scuole, università ed imprese, su come orientare lo studente, sul ruolo dell’università nelle comunità del dopo terremoto. Riflessioni che hanno avuto il merito di far emergere le funzioni sociali degli atenei, il potenziale di corsi di laurea innovativi, le reali sinergie che regalanoe competitività alle aziende ma anche preoccupanti scenari assolutamente da normare. Innanzitutto, i tre rettori confermano il concetto che «le università sono una finestra aperta sul futuro in un paese purtroppo già vecchio» e controbattono chiedendo più investimenti tenendo conto sempre del fattore umano. Ricordano che il cursus universitario non è una corsa ad ostacoli ma un percorso di crescita, di relazioni che lo studente compie nell’ateneo e nella città ospite che perciò deve essere accogliente e avere proposte culturali, sportive, sociali. 


Lo spirito critico


John McCourt di Unimc avverte che «non dobbiamo concentrare tutto sulle lauree scientifiche perché le aziende hanno bisogno di persone con capacità critica». Emergono università che, nelle Marche, propongono un’offerta formativa di alto livello, che riesce ad anticipare le sfide di domani e docenti ben presenti nell’economia reale attraverso spinoff. «Anche se – incalza il rettore di Camerino Claudio Pettinari - non sempre le aziende sono del tutto pronte».

Cita il caso dell’intelligenza artificiale ma intanto conferma che a Camerino, dal tre dipendenti che nel 2016 lavoravano nel settore Ricerca e Sviluppo, oggi sono in 18 e che «I nuovi corsi corrispondono ai nuovi obiettivi dell’Unione Europea e alle strategie di sviluppo di cui l’Italia ha bisogno». «Formiamo – incalza il rettore di Unicam - dei professionisti a disposizione della società nei settori di sviluppo». Il rettore di Univpm Gian Luca Gregori ricorda che «seppure 95-96 % dei nostri laureati trovano lavoro entro i primi 5 anni esiste il dramma della retribuzione e non riescono a mantenersi senza la famiglia. E c’è il grave problema del concetto che è possibile laurearsi da casa, senza frequentare, e delle università digitali. Un business che va assolutamente normato». 


Sulla necessità di orientare gli studenti verso una professione di cui ha bisogno l’economia reale, i Rettori rispondono che il percorso è in atto che esistono stage, rapporti con le aziende, ma gli studenti devono seguire le loro passioni. «Forse – interviene Pettinari – manchiamo di mediatori. Tra università e imprese ma anche tra vecchie e nuove generazioni». Rivolgendosi ai rettori come quelli della Rinascita, il direttore del Corriere Adriatico, ne ha ricordato il ruolo fondamentale durante e dopo il terremoto. «Abbiamo dimostrato che il nostro ateneo di Camerino - parole di Pettinari - era fondamentale per la rinascita. Ha un budget che rappresenta il bilancio dei 4 Comuni più grandi del nostro comprensorio». John McCourt sottolinea quanto «la centralità delle università per la ripresa sia stata basilare, come attestano tanti piccoli comuni che chiedono consulenza per la promozione e lo sviluppo locale». L’università riassume Gregori è «il giunto tra l’economia della conoscenza e l’economia delle relazioni motivo per cui ha un ruolo nell’algoritmo che lega insieme istruzione, formazione, aziende, eccellenze, paesaggio e territorio».

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