Covid nelle Marche, la variante inglese accelera. Brasiliana e sudafricana, i primi tre casi. Una provincia verso il lockdown, ecco quale

Covid nelle Marche, la variante inglese accelera. Brasiliana e sudafricana, i primi tre casi. Una provincia verso il lockdown, ecco quale
di Maria Teresa Bianciardi
4 Minuti di Lettura
Domenica 14 Febbraio 2021, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 13:44

ANCONA - Corre la variante inglese nelle Marche, ma iniziano ad affiorare anche le altre nei campioni esaminati dal laboratorio di Virologia di Torrette. E domani la Regione potrebbe decidere di istituire il lockdown con zona rossa nella provincia di Ancona.

LEGGI ANCHE

Walter Ricciardi choc: “Chiederò al ministro Speranza un lockdown totale immediato in tutta Italia”

Covid, l'allarme di Pregliasco: le varianti mettono a rischio il sistema dei colori delle regioni

Covid, scuole a rischio chiusura per le varianti: ecco la situazione nelle varie regioni

La situazione rischia di sfuggire al controllo mentre due casi di variante brasiliana sono stati riscontrati in altrettanti tamponi positivi (uno proveniente da Ancona) e un caso della sud africana è invece arrivato da Urbino.

Ma è la mutazione inglese quella che si sta rapidamente diffondendo nel territorio, specialmente nel territorio dorico dove l’epidemia da Covid ha iniziato un’accelerata preoccupante. 


Le analisi
Circa il 90% dei campioni analizzati provenienti da Ancona e Jesi evidenzia la variante che sta dilagando in Gran Bretagna, sui test di Macerata è arrivata al 65% e su quelli di Urbino è salita al 30%. In tutta la provincia del capoluogo però questa mutazione incide per il 25% sui tamponi risultati positivi. Cosa fare? Il dilemma non è di semplice soluzione, tanto che venerdì il governatore Francesco Acquaroli ha chiamato a raccolta i sindaci dei Comuni maggiori della provincia per cercare di inquadrare la situazione e definire insieme i passi da compiere. Tirate le somme si è deciso di monitorare i contagi fino a oggi, quindi inviare i dati a ministero e Iss con cui concordare le strategie da attuare. L’obiettivo del presidente è quello di cercare di mantenere a tutti i costi la zona gialla nelle Marche, anche a costo di disporre misure restrittive nei territori maggiormente colpiti dalla pandemia. Come appunto la provincia di Ancona, osservata speciale con cinque Comuni cuore di nuovi cluster: Osimo, Castelfidardo (con 28 casi di variante inglese), Loreto (Comune con il primo caso di variante GB nelle Marche), Jesi e Sassoferrato dove due giorni fa erano 111 i residenti positivi e 294 quelli in quarantena su un totale di 7.177 abitanti. 


I dubbi a Palazzo
Dunque in Regione si fa strada l’idea dichiarare zona rossa la provincia dorica o alcuni Comuni al suo interno con l’obiettivo di schivare l’arancione alla comunicazione - venerdì - del prossimo Rt che quasi certamente virerà verso l’1 proprio a causa dei contagi anconetani. L’idea è quella di spiegare al ministero: abbiamo già circoscritto il problema, evitiamo che tutta la regione subisca ciò che è avvenuto in una sola parte del territorio. Perchè all’inizio sembrava che pure nel Maceratese - a Tolentino e a Pollenza - la situazione stesse sfuggendo al controllo, rientrata invece nel giro di qualche giorno. Insomma il piano è intervenire in maniera chirurgica, esattamente come ha fatto l’Umbria che ha dichiarato il mini lockdown per la provincia di Perugia e per sei comuni in provincia di Terni. Ma anche come l’Abruzzo che lo ha deciso per l’area di Tocco da Casauria, la Sicilia (la provincia di Messina) e il Molise (27 Comuni). A sostegno di queste ordinanze lo stesso Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. Nell’intervento sull’analisi dei dati dell’ultimo monitoraggio regionale ha sottolineato che le regioni «ormai non sembrano avere situazioni critiche. Sono gialle ma all’interno di queste ci sono aree relativamente piccole dove l’infezione corre molto, con focolai di elevata incidenza. È chiaro che lì occorre fare di tutto per bloccare, ad esempio istituendo zone rosse locali, in maniera chirurgica e tempestiva anche con mini-lockdown».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA