Comi eletto segretario del Pd
nelle Marche con il 77,16%

Matteo Renzi con Francesco Comi
Matteo Renzi con Francesco Comi
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Domenica 16 Febbraio 2014, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 14:54
ANCONA - Il consigliere regionale di

AreaDem Francesco Comi il nuovo segretario Pd delle Marche: ha ottenuto 9.004 voti (il 77,16%) rispetto ai 2.666 voti (22,84) del sindaco di Monsano Gianluca Fioretti (area Civati). I dati,definitivi, sono stati diffusi dal Pd regionale. A votare sono andate 11.983 persone, meno dei

12.632 iscritti al partito. 11.670 i voti validi. Alle primarie anch'esse aperte dell'8 dicembre scorso Renzi-Cuperlo votarono 93.126 persone, per i segretari provinciali (voto riservato agli iscritti) andarono ai seggi in 9.501. Si è votato in 220 seggi.



"Siamo fedeli ma disperati". Marta, medico di 50 anni, elettrice alle primarie del Pd delle Marche al seggio n. 1 presso l'Anpi di Ancona, riassume in due parole il clima in cui si è votato.



"Tanto tuonò che piovve. Quello che temevamo si è avverato: il flop delle primarie nelle Marche è sotto gli occhi di tutti. I numeri parlano chiaro. I voti registrati rappresentano il totale fallimento del percorso congressuale che con la giornata di oggi ha subìto la sua totale delegittimazione. Mi auguro che il segretario Renzi tragga le dovute conseguenze". Così Luca Ceriscioli, sindaco di Pesaro, escluso dalla competizione. "Improponibile il paragone con l'elezione dei segretari di federazione", in cui votavano solo gli iscritti.

"Palmiro Ucchielli - afferma Ceriscioli - continua a distorcere la realtà. Il paragone tra questa tornata di votazioni e quella dell'elezione dei segretari di federazione è improponibile: non ci sono state le primarie in quell'occasione in quanto avevano diritto a votare solo gli iscritti al partito. Nonostante questo, i dati dell'affluenza ai seggi in tutta la regione sono al di sotto di ogni aspettativa così come quelli della nostra provincia".

I dati di Pesaro Urbino "sono netti: se in occasione delle primarie aperte che hanno visto la vittoria

di Renzi avevano partecipato quasi 28 mila cittadini, e alle primarie per i parlamentari avevano preso

parte 11 mila persone, oggi si sono recati ai seggi poco più di 2.000 persone, neanche la metà degli

iscritti al partito provinciale".



A testimonianza che non si tratta di una semplice tendenza generale, continua, "basta guardare il dato di Macerata: 3.400 votanti contro i 5.400 delle primarie per i parlamentari, un calo del 40% comunque importante anche se inferiore a quello della provincia di Pesaro Urbino, entrambi registrano il peggior risultato di tutte le primarie svolte fino ad oggi".

Secondo Ceriscioli, "è palese come una grossa parte del partito si sia sentita esclusa e non rappresentata. Il confronto è stato soffocato da un dibattito scadente che non ha entusiasmato gli elettori. Un dibattito troppo spesso autoreferenziale che non ha trovato proposte e idee ma soltanto polemiche e contrasti interni".

"Gli allarmi lanciati in queste settimane si sono dimostrati fondati e il flop delle primarie lo dimostra. Auspico che il partito nazionale prenda atto della totale debacle del percorso congressuale del Pd marchigiano e dia una svolta allo stallo in cui si trova".



"Per ridare credibilità e slancio al partito occorre, infatti, un nuovo congresso, un congresso vero e

aperto che veda confrontarsi i candidati sui contenuti e sulle idee per tornare a parlare ai cittadini e

alle cittadine marchigiane".
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