Regione, Carlo Ciccioli in pole per un assessorato: «Io ingombrante? Forse sì, per l’opposizione»

Regione, Ciccioli in pole per un assessorato: «Io ingombrante? Forse sì, per l’opposizione»
Regione, Ciccioli in pole per un assessorato: «Io ingombrante? Forse sì, per l’opposizione»
di Lolita Falconi
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Sabato 27 Agosto 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 16:25

Per diverse settimane è stato dato come candidato in pole per il collegio di Ancona. Alla fine, invece, non è risultato tra i prescelti di Fratelli d’Italia per il Parlamento. 
Carlo Ciccioli, cos’è successo?
«Semplicemente a Roma sono stati individuati i criteri su cui muoversi, quale parte di classe dirigente trasferire in Parlamento a rappresentare le Marche e quali invece utilizzare per rafforzare il territorio ed il Governo regionale. La scelta nel mio caso è caduta, per esperienza, sul rafforzare l’impegno nel territorio».  
Sceso dal treno per il Parlamento, potrebbe aprirsi per lei uno spazio in giunta: ci conta?
«Ne abbiamo discusso, ma come noto in politica le cose diventano vere quando accadono. Siamo tutti concentrati sul buon esito di questa campagna elettorale. Una volta acquisito il risultato elettorale, analizzeremo le esigenze e poi vedremo. Certamente, le deleghe in Regione avranno un rimaneggiamento negli assessorati che si renderanno disponibili».
C’è chi dice che come assessore sarebbe troppo ingombrante per il governatore Acquaroli...
«E’ risaputo a tutti che i rapporti tra me ed il governatore Acquaroli sono sempre stati molto stretti, in passato, oggi e certamente anche in futuro. Molte volte prima di prendere una decisione ci consultiamo. Io ingombrante? Forse sì per l’opposizione, mi passi la battuta. Non certo per rafforzare il buon governo che stiamo portando avanti dal nostro insediamento. Quelli che si preoccupano, non nella maggioranza certamente, temono la mia tenacia, il mio impegno e la mia perseveranza per raggiungere gli obiettivi».
A suo avviso, è stato un errore non aver espresso, finora, un assessore della provincia di Ancona?
«Come si sa, la politica è fatta di accordi tra le forze politiche della coalizione, di personalità disponibili nei partiti, di competenze da attribuire e di equilibri interni ai partiti stessi. Purtroppo all’indomani delle elezioni regionali per la Provincia di Ancona tale equazione non produsse soluzioni. A me personalmente, che avevo avuto esperienze precedenti sia in Regione che in Parlamento, chiesero di fare il Capogruppo per gestire il ruolo strategico dell’Aula e permettere il subentro in Consiglio regionale dei primi dei non eletti nei collegi di Ascoli e Pesaro, tra l’altro miei amici personali. Mi sono prestato volentieri a sostenere il debutto del Primo Governo di centrodestra nelle Marche da quando fu costituita la Regione nel 1970». 
Cosa ne pensa del fatto che metà giunta lascerà Palazzo Raffaello per andare a Roma? 
«La nostra Regione è stata rappresentata finora in modo debolissimo a Roma. Che tre assessori importanti si trasferiscano in Parlamento significa rafforzare le Marche e gettare le basi per realizzare una sinergia autorevolissima tra il Governo regionale ed il nuovo Governo nazionale, che prevedibilmente sarà di centrodestra».
Che voto dà ad Acquaroli che tra pochi giorni spegne le sue prime due candeline da presidente?
«Ottimo. Acquaroli è riuscito ad ottenere buoni risultati in mezzo ad una tempesta perfetta. In due anni molto più di quello che aveva fatto la precedente Giunta in cinque anni di sostanziale immobilismo».
 

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