«Il bonus bebè? No, alle famiglie servono lavoro e più servizi». La ricetta di Ascoli per favorire le nascite non convince altri sindaci e assessori

Meglio puntare su nuovi asili nido e centri estivi. E soprattutto: l’occupazione

Il bonus bebè? No, alle famiglie servono lavoro e più servizi
Il bonus bebè? No, alle famiglie servono lavoro e più servizi
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 12:43

ANCONA Ascoli sfida l’inverno demografico con un pacchetto di misure a sostegno delle famiglie. Apre nuovi asili comunali che accoglieranno i bimbi anche durante l’estate, distribuisce voucher per gli under 14 che frequentano i centri estivi e premia con un bonus bebé le famiglie che mettono al mondo bambini. Sono le prime misure a contrasto della denatalità del sindaco piceno Marco Fioravanti, che però non sembra fare proseliti, almeno tra sindaci e assessori degli altri comuni capoluogo delle province marchigiane.


Famiglia e lavoro


Più che i “gettoni” per i nuovi figli, si cercano soluzioni per fare conciliare famiglia e lavoro, politiche incisive perché il trend delle culle va a braccetto con il lavoro e la crescita del Pil. Una logica che il Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, ha messo a sistema. Cerca di mettere in sinergia lavoro, demografia e servizi intorno alla rigenerazione di una maxi-area che abbraccia il quartiere Campiglione e di Girola Conceria. In sintesi, parte dal lavoro che sarà generato dal nuovo ospedale e dal potenziamento produttivo di atelier come NeroGiardini o Fendi. «Con i 20 milioni ottenuti dal Pnrr – spiega - proporremo per giovani coppie che vogliono trasferirsi a Fermo e che hanno un lavoro nella nostra città dei nuovi alloggi pubblici e a basso affitto. Come stiamo prevedendo nuovi alloggi per le famiglie delle forze dell’ordine in servizio presso la nuova questura, il Comando provinciale dei Carabinieri, della Finanza e dei Vigili del fuoco». A servizio della nuova demografia è previsto un asilo nido.


Rette più basse


Quanto al bonus bebè preferisce investire 200mila euro rendendo gratuiti i centri estivi e abbassare le rette delle mense e dei trasporti a chi ha più figli. Macerata è la città che vince nel primo quadrimestre 2023 la gara delle culle. Sono nati 86 bimbi, 27 in più dello stesso periodo nel 2022. Un trend che il Sindaco Sandro Parcaroli intende agevolare «non con misure assistenzialistiche ma offrendo servizi».

Con 27 milioni di euro di finanziamenti mira a riqualificare scuole, i nidi e gli asili e vuole favorire progetti gratuiti a favore della crescita dei bambini con centri estivi per i 6-14 anni e un sostegno durante l’anno scolastico ai compiti e ad attività ludico-ricreativa. Sottolinea le innumerevoli attività culturali e laboratoriali per i più piccoli; l’istituzione del Consiglio dei bambini e delle bambine nel progetto “La città dei bambini e delle bambine” e l’iniziativa “Macerata, Comune Amico della Famiglia” «dove - conclude – stiamo realizzando un piano biennale per le famiglie numerose con la riduzione del 30% della Tari (2022) e del trasporto alunni». Per contrastare la denatalità, la neo-giunta Silvetti sta studiando politiche specifiche. Le illustra l’assessora Orlanda Latini. «Devono essere stabili e anche generose per dare a chi vuole una famiglia fiducia nel futuro. Chi vuole avere un bimbo deve sapere che non sarà lasciato solo. Misure che aumentano i posti negli asili nidi, che abbassano le rette, che promuovono una cultura della famiglia e valorizzano la genitorialità anche come opportunità di incontro». Sui bonus bebè? «Dobbiamo valutare le risorse. Non risolve ma rimane un valido aiuto per le prime spese ma il tutto va comunque accompagnato da misure che creino le basi per aiutare a garantire una sicurezza economica, quindi, lavorativa». Quanto a Pesaro parla Camilla Murgia, l’assessora alla crescita e alla gentilezza. «Sono più di 40 anni che investiamo nei sistemi educativi perché le scuole sono luogo di apprendimento e di servizio per le famiglie con bimbi piccoli».


Nidi tutto l’anno


Logica che si è tradotta con un’attenzione ai posti nei nidi tutto l’anno e durante la stagione estiva. «Abbiamo esaudito - sottolinea - tutte le richieste, investito 600mila euro sulle scuole estive e daremo un contributo per chi avrà frequentato i centri privati convenzionati». La sua sfida è dare un posto a chi lo richiede. «Ma dipende dalla sinergia Stato-regione ed Enti locali». Intanto, a chi ha perso il lavoro da più di 6 mesi, Pesaro dà l’opportunità di avere un posto negli asili nidi. «Così avrà tempo per cercare un’altra opportunità». 
Véronique Angeletti

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