URBINO Chiede un nuovo dialogo, un rapporto innovativo con le istituzioni pubbliche ma anche più competenza, più managerialità da parte delle amministrazioni, Alessandra Baronciani, la presidente di Confindustria Pesaro e Urbino. Chiede di tralasciare ideologie, paure, posizioni radicali e aprirsi a un confronto tra pubblico e privato, che tenga conto delle criticità e dei bisogni della provincia sostenuta dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica. Perché sostiene «l’associazione è pronta a sviluppare un innovativo rapporto con le istituzioni pubbliche, i sindaci, le altre associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali» e lo dichiara davanti al gotha degli industriali riuniti, ieri, in assemblea generale nella Sala del Trono del Palazzo Ducale di Urbino e davanti al presidente nazionale Carlo Bonomi in prima fila.
Il Pil e le prospettive
Ne va del Pil che nel pesarese vale oltre 10 miliardi di cui il 40% è prodotto dal manifatturiero, settore che, di continuo, investe. «Per mettere un freno - spiega - alla lenta transizione recessiva del manifatturiero pesarese che impatta sui nuovi progetti del Pnrr, perché si traducono in lavoro, occupazione, formazione e sviluppo economico».
Manovra «ragionevole»
«Io personalmente - prosegue - non ero così ottimista prima, non sono così pessimista adesso. Credo che l’economia italiana, l’industria italiana, soprattutto, abbia dei buoni fondamentali. Su questo dobbiamo lavorare. Aspettiamo di vedere ovviamente quali saranno i provvedimenti di stimolo degli investimenti che per noi sono la parte più importante». Definisce la manovra «ragionevole» essendo stati fatti quegli interventi prioritari richiesti dalla Confindustria. «In particolare, il taglio contributivo del cuneo fiscale. Rimane però una manovra non strutturale ma per farla sono necessari degli interventi di riqualificazione sulla spesa pubblica, rinviati nella sostanza al 2026». Intervenuto anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.