ANCONA - Istituita nel 1997 l’Arpam è diventata operativa due anni dopo e da allora è l’Agenzia di riferimento per la prevenzione, il controllo e vigilanza in materia di igiene e salvaguardia dell’ambiente e di verifica della salubrità degli ambienti di vita. Dall’acqua all’aria, dai siti inquinati ai rifiuti, tutto viene monitorato dal personale e dalla tecnologia che tengono sotto stretta sorveglianza il territorio.
Le spese
Un’attività costante per una macchina regionale che costerà 13 milioni 725mila euro nel 2022: tanto infatti è stato stanziato dalla direttore del Dipartimento infrastrutture della Regione Marche per “assicurare la prosecuzione dell’attività dell’Agenzia e in particolare per garantire l’erogazione degli emolumenti al personale dipendente per lo svolgimento delle attività istituzionali». A capo dell’Arpam il direttore generale Piergiuseppe Mariotti, già caposervizio delle Risorse umane dell’Ente: un incarico operativo avviato a dicembre e che si concluderà a giugno, tanto che è già stata bandita la selezione pubblica per la ricerca del futuro dg a cui Mariotti - andando in quiescenza - dovrà passare il testimone.
La ricerca
Al neo direttore generale si applicherà il rapporto di lavoro con un trattamento economico pari a 115mila euro annui con una quota del 20% che sarà erogata per i risultati raggiunti. «I tredici milioni stanziati dalla Regione - spiega Mariotti - servono a mandare avanti la macchina Arpam con il personale e le spese di gestione.
Il nodo da sciogliere
Il direttore generale sottolinea la preparazione del personale dell’Agenzia che si occupa di monitoraggio dell’ambiente a 360 gradi ma sottolinea come all’Arpa Marche serva spingere ancora sulla managerialità: «Il nostro ruolo non è soltanto di rilevamento e controllo - spiega - ma è fondamentale collegare tutta l’attività portata avanti ad iniziative pubbliche e private per rendere più incisivo il lavoro che viene effettuato. Una strategia a cui sto lavorando da dicembre e che proseguirò fino al termine del mio incarico, tra poche settimane».
L’attività
Nel 2021 l’Arpam ha raccolto 22.701 campioni con oltre 500mila parametri analizzati: sono state quasi seimila le verifiche impiantistiche, oltre 4mila i monitoraggi effettuati nelle acque, nel mare e per la balneazione. Più di 2mila e 700 tra controlli, ispezioni e sopralluoghi.