Le Marche puntano alle stelle: «Satelliti in orbita dall'aeroporto Sanzio»

Le Marche puntano alle stelle: «Satelliti in orbita dall'aeroporto Sanzio»
Le Marche puntano alle stelle: «Satelliti in orbita dall'aeroporto Sanzio»
di Mart
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Venerdì 14 Luglio 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 12:55

ANCONA Le Marche nello spazio. Da regione con un deficit infrastrutturale penalizzante a territorio che guarda alle stelle. Ieri la Regione e il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) hanno firmato un Accordo quadro per rendere l’aeroporto Sanzio una piattaforma da cui lanciare in orbita satelliti. Un tassello iniziale che renderebbe lo scalo il primo in Italia a garantire questo tipo di operazioni. Una spinta in avanti sul settore aerospaziale che si traduce anche in un assist per le aziende marchigiane coinvolte nella filiera. 

Il patto


A suggellare il patto che vale una svolta non da poco per il territorio - ovviamente nella cornice del Sanzio - il governatore Francesco Acquaroli ed Emilio Fortunato Campana, direttore del Dipartimento di ingegneria, Ict e tecnologie per l’energia e i trasporti del Cnr.

Ma non hanno fatto mancare la loro presenza i padroni di casa Alexander D’Orsogna, amministratore delegato dell’International Airport di Ancona, e Hamish Da Run, presidente del cda, e gli assessori regionali Francesco Baldelli e Andrea Antonini.

Ma perché la ricerca di uno spazio adatto alle proprie attività ha portato il Cnr a scegliere proprio il Sanzio? Cosa lo rende speciale rispetto agli altri scali italiani? «La pista di tre chilometri, la vicinanza al mare, l’assenza di barriere urbanistiche nel raggio di dieci chilometri sono caratteristiche perfette per attività di aviolancio, ossia per lanciare in orbita microsatelliti ad uso industriale - spiega D’Orsogna -. Questo è il cuore dell’accordo e questo ci permetterà di aprire una prima porta di autonomia di accesso allo spazio per tutta l’Italia».

Dietro alla pista ci sono 75mila metri quadri che verranno dedicati alla logistica di questo progetto, con la realizzazione di hangar adatti alle attività aerospaziali. Un’area che verrà separata dal resto dell’aeroporto. L’Accordo quadro rappresenta la cornice: ora i tecnici dovranno riempirla con la sostanza, ma entro il 2024 si punta a far partire i primi voli test. E tra i tecnici, c’è anche l’ingegner Pantaleone Carlucci, ricercatore del Cnr e tra i tre italiani nel volo suborbitale della Virgin Galactic decollato lo scorso mese dal New Mexico. Insieme a lui nel Comitato di indirizzo che avrà il compito di definire i temi programmatici su cui lavorare, la sua collega nel Cnr Lucia Paciucci - back up da terra durante la missione nello spazio - e, per la Regione, il dirigente Nardo Goffi e la dottoressa Stefania Bussoletti.

«Questo accordo costituisce una grande opportunità di sviluppo nel settore aerospaziale per indirizzare sempre di più la nostra regione verso l’innovazione e mettere a terra al più presto progetti concreti - esulta Acquaroli -. Parliamo di strumenti fondamentali perché oggi è l’alta specializzazione a fare la differenza e la Regione Marche vuole contribuire con forza e determinazione ad aumentare sia la competitività del sistema Marche sia la sua capacità di attrazione e la presenza di Cnr è in questo senso garanzia di eccellenza e qualità. Verranno favoriti inoltre processi di sviluppo innovativi ed occupazionali in collaborazione con le imprese del territorio».

Scommettere sulla Space Economy, dunque, «un comparto produttivo e finanziario in forte espansione - conferma Campana -. Il Cnr è interessato a promuovere le attività scientifiche legate allo spazio e aerospazio. Le Marche vantano infrastrutture aeroportuali e un tessuto industriale di eccellenza nel settore dello spazio e aerospazio, in grado di favorire know-how e contribuire all’autonomia del Paese, ad esempio, nello svolgimento di attività di accesso allo spazio attraverso sistemi di aviolancio». Verso l’infinito e oltre.

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