Nella vetrina di Amazon arriva il made in Marche. Per ora 100 aziende e 6mila prodotti. E c'è chi passa dai circa 30mila euro di fatturato a 1,5 milioni

E c'è chi passa dai circa 30mila euro di fatturato a 1,5 milioni

Il magazzino Amazon di Camerano
Il magazzino Amazon di Camerano
di Maria Cristina Benedetti
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Giovedì 28 Ottobre 2021, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 15:55

ANCONA - La sinergia viaggia alla velocità delle piattaforme digitali. L’e-commerce s’innalza sul baratro della pandemia. La somma dei due fattori piazza le Marche, con 100 aziende e 6mila prodotti, nella vetrina, grande come il mondo, di Amazon. Nella nicchia “Made in Italy”, dedicata alle regioni. Da ieri, alle 13, è sufficiente cliccare per gustare le specialità di questa terra orlata di Adriatico, con uno skyline che dalle colline sinuose si innalza sui Sibillini.

Un clic che vale una selezione di vini Dop, Doc e Docg, di Ciauscolo Igp, di eccellenze fashion, di design.

Il patto tra la Regione e il colosso statunitense del commercio elettronico è stato stretto a Palazzo Raffaello, con la firma di un protocollo. Mirco Carloni dà sostanza all’intesa: «Per il made in Italy questo marketplace vale 39 miliardi». Per il vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico il “come non esserci” è un passaggio obbligato. 

Il testimonial 
Un mettersi in mostra senza frontiere che ha la voce e il volto di un testimonial: Alessio Adamo, della Omada Design di Castelfidardo, che con il fratello ha riconvertito l’impresa di famiglia per produrre casalinghi di design in plastica. «Dall’inizio del 2020 abbiamo iniziato a vendere su Amazon Made in Italy e la riconoscibilità del nostro brand sta crescendo in tutto il mondo. Il nostro fatturato e più che raddoppiato: dai 30mila euro di tre anni siamo passati a 1,5 milioni. Le vendite all’estero rappresentano il 50%». Dal riserbo della sua regione è arrivato fino in Corea. Viaggi di andata con un ritorno che raddoppiano l’effetto e l’affare. « L’accordo - Carloni entra nelle pieghe più profonde - prevede di sostenere la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del territorio attraverso l’organizzazione di attività formative». Cambiano i domini - Amazon.it, Amazon.de, Amazon.fr, Amazon.es, Amazon.co.uk. Amazon.com. Amazon.co.jp e Amazon.ae - ma non la sostanza. Per i clienti che fanno il giro del globo.


L’accordo 
La forza della sinergia torna, come fosse un mantra. Amazon ha lanciato questa nuova sezione regionale grazie al contributo del più ampio “Accordo di collaborazione” con l’Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Un corollario che ribadisce l’obiettivo. «Quello della Regione - rimarca l’assessore - è favorire la ripresa delle nostre attività economiche. Un concetto che passa attraverso un rafforzamento della competitività delle produzioni marchigiane, ma anche attraverso l’accesso ai nuovi canali di diffusione e valorizzazione commerciale, soprattutto nell’ambito di piattaforme digitali di commercializzazione». Vietato prescindere dall’attualità più graffiante, che ha ribaltato ogni ordine. «La pandemia ha cambiato le abitudini degli italiani. La vendita attraverso il canale digitale è ormai imprescindibile». Con le cifre inchioda all’evidenza, l’assessore: «Nel 2020 i compratori online sono stati 2,7 miliardi, con una crescita media annua prevista del 12% per i prossimi 5 anni». Un trend irreversibile. Tant’è che «oltre 500 vostre piccole aziende vendono già su Amazon.it - questa volta a dire è Ilaria Zanelotti, del colosso a stelle e strisce - e nel 2020 hanno realizzato vendite all’estero per oltre 20 milioni». Sì, è il negozio online che serve alle Marche.

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