Occupano abusivamente un cantiere a Tolentino, fratelli accusati di estorsione e falso

Avevano minacciato di andarsene solo se i proprietari gli avessero fatto svolgere lavori retribuiti

Occupano abusivamente un cantiere a Tolentino, fratelli accusati di estorsione e falso. Foto generica
Occupano abusivamente un cantiere a Tolentino, fratelli accusati di estorsione e falso. Foto generica
di Benedetta Lombo
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Giovedì 26 Ottobre 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 17:20
TOLENTINO Prima avrebbe occupato abusivamente un cantiere edile minacciando di andarsene solo se i proprietari gli avessero fatto svolgere lavori retribuiti, poi li avrebbero costretti a versare 60.000 euro. L’albanese 32enne Marsel Mati e la sorella 30enne Marsida Mati sono accusati di estorsione e falso.  


La ricostruzione 


I fatti risalgono al 2021. A inizio di quell’anno due ditte abruzzesi avevano acquistato dal fallimento della Sirolesi Costruzioni un fabbricato a uso residenziale in fase di costruzione in via Santa Rita da Cascia a Tolentino. Quando gli operai andarono nel cantiere vi trovarono dentro Marsel Mati che, per la Procura (il fascicolo è del sostituto procuratore Vincenzo Carusi), aveva occupato abusivamente quel cantiere minacciando che non sarebbe andato via se i proprietari non gli avessero permesso di svolgere lavori retribuiti per loro conto. I due imprenditori accettarono di dare al Gruppo Marma srl (amministrata formalmente da Marsida, di fatto dal fratello Marsel) dei lavori di tamponatura esterna e tramezzi interni pagati 15.600 euro. Dopo aver ottenuto i soldi però Mati avrebbe inviato altre due fatture dicendo che se non gliele avessero pagate non avrebbe lasciato il cantiere. Uno dei due imprenditori pagò, l’altro no. A quel punto i Mati, presentando fatture emesse nei confronti delle due ditte abruzzesi per lavori in realtà mai eseguiti e attestando falsamente che le due ditte non avevano ancora depositato il bilancio di esercizio per il 2018 (per la difesa i bilanci all’epoca non erano pubblici, ndr), avrebbero indotto in errore il giudice ottenendo un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo e in questo modo avrebbero costretto i due imprenditori a versare al Gruppo Marma due assegni circolari del valore di 30.000 euro ciascuno incassati da Marsida Mati uno il 22 e l’altro il 23 aprile del 2021. Ieri l’udienza preliminare è stata rinviata al 12 dicembre. I due imputati, che respingono gli addebiti, sono difesi dagli avvocati Vando Scheggia e Riccardo Leonardi.

 

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