Santa Chiara, riaperta la chiesa di San Severino: era stata danneggiata dal sisma del 2016

Santa Chiara, riaperta la chiesa di San Severino: era stata danneggiata dal sisma
Santa Chiara, riaperta la chiesa di San Severino: era stata danneggiata dal sisma
di Daniel Fermanelli
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Martedì 13 Febbraio 2024, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 08:48

SAN SEVERINO «Il giorno 11 febbraio dell’anno del Signore 2024, sesta domenica del tempo ordinario, undicesimo di pontificato di Papa Francesco, il vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni, con il consenso di monsignor Francesco Massara, arcivescovo della Diocesi di Camerino-San Severino Marche, dedicò questo altare, secondo il rito del Pontificale Romano». Questo il testo di una pergamena che, nei giorni scorsi, ha consegnato alla storia la riapertura, dopo il terremoto del 2016, della chiesa del monastero di Santa Chiara con la dedicazione del nuovo altare in cui sono state deposte le reliquie di San Francesco, Santa Chiara, Santa Camilla Battista, San Venanzio, San Pacifico, San Giacomo della Marca e San Luigi Orione.

Il percorso

Un intenso momento di fede quello che ha accompagnato la duplice cerimonia con la quale le sorelle Clarissse di Santa Chiara, a San Severino Marche, hanno portato a termine non solo il percorso di ristrutturazione e consolidamento del luogo di fede che da sempre le raccoglie in preghiera ma anche un lungo cammino che, dal Concilio Vaticano II ad oggi, ha visto la stessa comunità di Sorelle Povere riflettere più volte sulla necessità di un adeguamento liturgico della chiesa del monastero intitolata a “Santa Maria Annunziata”.

L’opera

L’altare, con le autorizzazioni dell’Ufficio Liturgico della Diocesi e della Soprintendenza dei Beni Culturali, è una straordinaria opera di ingegno e di arte realizzata da Bartolomeo Castellano e Giuseppe Massarelli con la consulenza di don Mario Castellano. «Questo altare – si legge ancora in un messaggio che ha accompagnato la cerimonia - sia veramente immagine di Cristo, mensa festiva, luogo di comunione e rendimento di grazie, finché Dio, alle Sorelle Clarisse e a quanti ora e in futuro qui saranno riuniti, concederà di immolare per sempre il sacrificio di lode sul celeste altare dell’Agnello».

A presiedere la celebrazione eucaristica è intervenuto monsignor Antonio Napolioni, camerte, vescovo di Cremona, dal 2010 e sino all’elezione episcopale parroco della parrocchia di San Severino Vescovo.

Tra i presenti, insieme a molti fedeli, anche il sindaco della Città di San Severino, Rosa Piermattei, e il presidente del consiglio comunale, Sandro Granata.

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