RECANATI - Ci mancava la grandine a decimare ulteriormente la campagna cerealicola marchigiana già provata da esondazioni e sovrabbondanza di piogge. Quella ghiacciata, arrivata attorno alle 17 di giovedì a Recanati, in località Chiarino, ha provocato danni alla produzione per circa il 30%. Un fenomeno che ha colpito a macchia di leopardo ma che è arrivato insieme a una vasta perturbazione registrata in tutta la provincia.
Acqua che si somma a quella caduta dall’inizio dell’anno, costata il rallentamento delle operazioni per via del troppo fango nei terreni e dell’alto grado di umidità delle spighe. Ad oggi, periodo in cui la trebbiatura dovrebbe essere già terminata, si è ad appena il 50% degli ettari coltivati con le macchine ancora al lavoro in una situazione già complessa.
Polizze assciurative attivate
«Molti agricoltori – spiega Fucili – hanno già attivato le polizze assicurative, l’unico sistema per proteggere i raccolti dall’emergenza climatica che si palesa con fenomeni estremi e distruttivi. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma e ciò compromette le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno». Un’emergenza, quella del maltempo degli ultimi mesi, che non interessa dunque un solo settore dell’agricoltura. Il protrarsi delle piogge e delle grandinate ha messo a dura prova più settori legati all’agricoltura, ognuno rispetto alla propria stagionalità. Danni che, inevitabilmente, si ripercuotono sui costi dei prodotti che il consumatore finale trova poi sugli scaffali.