Porto Recanati, compravendita delle moto off road: evasione fiscale da più di 5 milioni

Compravendita delle moto off road, evasione fiscale da più di 5 milioni
Compravendita delle moto off road, evasione fiscale da più di 5 milioni
di Chiara Marinelli
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Sabato 14 Ottobre 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:21

PORTO RECANATI Pezzi di ricambio per moto off road venduti online, su Facebook e Instagram, a prezzi insolitamente vantaggiosi: le Fiamme gialle scoprono una maxi evasione nel settore della commercializzazione di moto fuoristrada e di pezzi di ricambio. Oltre dieci milioni di ricavi non dichiarati e più di cinque milioni di Iva evasa. In tre finiscono nei guai: un giovane motociclista dell’Anconetano, non ancora trentenne, la sorella, e un senegalese che vive all’Hotel House. 

 

Nei giorni scorsi, i finanzieri di Porto Recanati (guidati dal luogotenente Diego Crovace) hanno concluso una complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, eseguita nei confronti di una impresa che opera nella commercializzazione di moto off road attraverso le piattaforme online più in voga, come Facebook e Instagram, e siti internet. Nel mirino delle Fiamme gialle sono finiti un imprenditore senegalese, nullatenente, residente all’Hotel House, e con precedenti penali legati al settore della contraffazione di capi di abbigliamento, ed un giovane motociclista, residente in provincia di Ancona. Ad insospettire le Fiamme gialle e far scattare, dunque, tutta una serie di verifiche e accertamenti, è stata la crescita esponenziale del giro d’affari dell’imprenditore senegalese, con operazioni commerciali compiute in diversi paesi d’Europa (Belgio, Spagna, Germania, Olanda, Inghilterra, San Marino) e in Italia. 

L’assenza totale di dichiarazioni fiscali nonché la mancanza dei minimi requisiti imprenditoriali palesati dal titolare hanno portato gli inquirenti a ritenere che l’attività commerciale fosse svolta, di fatto, da una persona diversa dal senegalese, che è risultato essere, appunto, un soggetto interposto: un mero prestanome, dunque.

Le indagini hanno permesso di localizzare l’effettiva base operativa e logistica, vale a dire un locale adibito a magazzino e ufficio, non dichiarata all’Erario, nella campagna anconetana e gestita, in realtà, dal giovane motociclista, che di fatto era la persona a capo di tutto. 

Le perquisizioni



Le perquisizioni eseguite nei suoi confronti, e in particolare nei suoi immobili, hanno permesso di acquisire elementi probatori che provavano la sua effettiva titolarità dell’attività d’impresa: era l’ideatore della frode fiscale, perpetrata attraverso l’interposizione fittizia di due imprese compiacenti. Il sistema evasivo consisteva nell’utilizzo della partita Iva del senegalese e di un’altra impresa anconetana per acquistare moto e pezzi di ricambio da fornitori comunitari, che venivano poi rivenduti a privati e a imprese italiane con prezzi particolarmente vantaggiosi in quanto l’Iva, indicata nelle fatture emesse, non veniva versata all’Erario ma finiva come provento per l’imprenditore occulto. Soltanto così, l’imprenditore poteva permettersi di vendere la sua merce a prezzi molto più bassi rispetto alla concorrenza. Le indagini, coordinate dalla Procura di Ancona, hanno permesso di quantificare i ricavi non dichiarati in oltre 10.150.000 euro, mentre l’Iva evasa è pari a 5.170.000 euro. 

Denunciati per reati fiscali il giovane motociclista, la sorella, che pure faceva da prestanome, e il senegalese, mentre nei confronti di altri otto soggetti sono state contestate violazioni amministrative per aver trasferito somme superiori alle soglie consentite per complessivi 110mila euro. Nel corso delle perquisizioni, che hanno visto in azione anche l’unità cinofila Cash Dog, specializzata proprio a scovare soldi nascosti, sono stati sequestrati 56.905 euro in contanti, in banconote di vario taglio, divise in mazzette incellofanate abilmente nascoste a casa del motociclista anconetano, in parte anche dentro la cappa della cucina. Sono parte del profitto conseguito nello svolgimento dell’attività illecita.

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