Montefano, padre Maggi: «Benedizioni ai gay con il cronometro. In Vaticano hanno il senso del ridicolo?»

Le parole dopo le precisazioni della Santa Sede sulla durata del rito

«Le benedizioni ai gay con il cronometro. In Vaticano hanno il senso del ridicolo?». La critica del biblista padre Alberto Maggi
«Le benedizioni ai gay con il cronometro. In Vaticano hanno il senso del ridicolo?». La critica del biblista padre Alberto Maggi
di Daniel Fermanelli e Emanuele Pagnanini
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Venerdì 5 Gennaio 2024, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 15:30

MONTEFANO Aveva salutato come «un documento che profuma di Vangelo» il “Fiducia supplicans”, la dichiarazione con cui il Vaticano apre alle coppie gay e irregolari. Ma padre Alberto Maggi, leggendo ieri le precisazioni nelle nove pagine del comunicato diffuso dalla Santa Sede, vi ha trovato parole che considera addirittura delle gag. «Comiche finali – ha scritto il teologo e biblista marchigiano sul proprio profilo Facebook –, dal Vaticano arriva la precisazione che le benedizioni per coppie irregolari siano “di pochi secondi”. Già li vedo i preti con il cronometro in mano... Ma in Vaticano hanno il senso del ridicolo? Non pare...». 

Il messaggio

Come sempre è molto diretto il dirigente del Centro studi biblici Giovanni Vannucci di Montefano. Il religioso nato ad Ancona si è dedicato alla divulgazione degli studi biblici anche attraverso i nuovi canali di informazione. E già in passato i suoi interventi, sui temi etici della politica come su quelli della stretta attualità, hanno destato scalpore, generato attacchi nei suoi confronti ma anche scosso coscienze. Stavolta tocca alle benedizioni alle coppie irregolari. «Il Papa ha coraggio - ha aggiunto ieri padre Alberto contattato telefonicamente dal Corriere Adriatico - ed è molto aperto. Ma c’è un organismo dietro che rema contro, mettendo tutti questi distinguo. E così si fa un passo avanti e due indietro, ma il Pontefice è tenace e va sostenuto. Il vero problema è che una parte del clero è resistente e disumana. Preti che non ragionano per il bene dell’uomo ma sulla base della dottrina. Il bene dell’uomo, invece, deve essere messo al primo posto, così facendo questi problemi non ci sarebbero.

Io da 40 anni benedico coppie gay. Non sono mai stato con il cronometro in mano: la benedizione deve dare il senso della felicità, del non sentirsi sbagliati di fronte a Dio. Perché Dio non sbaglia il creato, ognuno è una meraviglia. Il mio post su Facebook? Ho usato la comicità per sdrammatizzare». Padre Maggi non considera dunque come un’apertura sufficiente quella contenuta nel documento del Vaticano, una volta lette le precisazioni. Il punto contestato dal frate dell’Ordine dei Servi di Maria è nel passaggio in cui persone dello stesso sesso e coppie irregolari possono avere «benedizioni di pochi secondi, senza rituali e senza benedizionale».

La brevità

In sostanza, non sono equiparate ai riti ordinari e ai sacramenti della Chiesa. In questo senso va intesa la brevità di questo tipo di benedizioni. La determinazione del tempo, 10 o 15 secondi, ha determinato la reazione di padre Maggi. Dal Vaticano, viene precisata la netta distinzione con le benedizioni liturgiche. Questo perché, nelle nove pagine del documento, viene continuamente ribadita la centralità del matrimonio «quale unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna». Viene affermato che «sono inammissibili riti e preghiere che possano creare confusione tra ciò che è costitutivo del matrimonio» secondo «la perenne dottrina della Chiesa» che lo considera unico contesto in cui «i rapporti sessuali trovano il loro senso naturale, adeguato e pienamente umano». Il post di padre Alberto Maggi ha innescato un ampio dibattito e diverse sono state le condivisioni. Inevitabilmente si sono formati gli schieramenti tra chi considera l’apertura di Papa Francesco un passo in avanti e chi giudica, invece, le precisazioni del Vaticano sulle benedizioni «brevi e semplici» come un passo indietro.

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