Le colline del Verdicchio candidate a diventare patrimonio dell’Unesco

Le colline del Verdicchio candidate a diventare patrimonio dell’Unesco
Le colline del Verdicchio candidate a diventare patrimonio dell’Unesco
di Monia Orazi
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Domenica 12 Novembre 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 11:46

MATELICA Le colline con i vigneti di Verdicchio lanciano la sfida per diventare patrimonio Unesco. Un progetto ambizioso portato avanti dal centro studi “Luglio 67” presieduto da Raimondo Turchi, che da tre anni sta lavorando insieme a otto Comuni che compongono la Sinclinale camerte per far diventare questo sogno realtà. Ieri mattina, alla presenza dei rappresentanti degli otto Comuni coinvolti da Fabriano a Camerino, passando per Cerreto D’Esi, Matelica, Esanatoglia, Pioraco, Gagliole, Castelraimondo, delle autorità locali e regionali, è stata inaugurata la sede del centro studi in località Brecce, ospitato nell’ex sede della Banca di credito cooperativo di Recanati e Colmurano.

Dopo il taglio del nastro, un convegno al teatro Piermarini per presentare le prospettive di sostegno socio economico ed il progresso dell’entroterra montano che fanno da sfondo al progetto di candidatura Unesco. «Un percorso che ha visto raggiungere l’importante obiettivo per la candidatura del territorio di questi otto Comuni compresi nel disciplinare di produzione del Verdicchio - ha detto Massimo Baldini sindaco di Matelica - a patrimonio mondiale Unesco. Raggiungere questo traguardo sarà importante, perché culturalmente ed economicamente porterà il territorio ad avere un riconoscimento a livello mondiale». 

Turchi ha dichiarato conclusa la fase organizzativa: «Oggi è San Martino, protettore del vino nuovo, e anche della fase nuova di questo percorso: dalla fase organizzativa stiamo passando alla fase istituzionale che precede il percorso di iscrizione del paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica della Sinclinale camerte, nella tentative list del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.

Questo passaggio va di pari passo con l’impegno della Regione Marche, del governo per dare il via al progetto di candidatura».

Ha definito il progetto un motore per lo sviluppo e la rinascita del territorio colpito dal terremoto l’assessore regionale alla cultura Chiara Biondi, mentre Alessio Pascucci presidente dei beni italiani patrimonio Unesco ha ricordato come l’Italia abbia 59 siti tutelati Unesco con il primato a livello mondiale. Gino Sabatini e Sauro Grimaldi hanno sottolineato la valenza economica del progetto di valorizzazione territoriale.

Le conclusioni sono state tirate dal presidente regionale Francesco Acquaroli che ha portato l’esempio delle Langhe, prima abbandonate e oggi tornate attrattive dopo essere diventate patrimonio Unesco e dal commissario Guido Castelli che ha proposto il progetto al governo come «buona pratica per promuovere uno sviluppo sostenibile, in un ambiente in cui coesistono campioni dell’agricoltura e della manifattura, con la valorizzazione dei talenti che vi sono stati dati».

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