MATELICA - Una cerimonia intima, ristretta. Un momento riservato a coloro che negli anni sono stati al fianco di Rosangela Mattei e di suo figlio, Aroldo Curzi Mattei, nel ricordare il loro zio, Enrico Mattei. Un momento emozionante quello a cui ieri ha fatto da sfondo il Museo dedicato al fondatore dell’Eni. È stato lì, nei luoghi dove è racchiusa una parte di storia del Paese, che il presidente nazionale dell’Asi, Alberto Scuro, e la guida del comitato regionale dell’associazione, Franco Casamassima, hanno consegnato agli eredi di Mattei la Targa d’oro per l’Alfa Romeo Giulietta del 1956 appartenuta all’imprenditore.
La giornata
Per un momento poi è stato il presidente Scuro a sedersi alla guida del mezzo fatto restaurare dai due eredi di Mattei. «Abbiamo avuto al nostro fianco, in questa cerimonia privata, coloro che hanno contribuito al percorso per riportare l’auto su strada e poi a ottenere la Targa oro. Per noi, questo riconoscimento all’auto di Mattei rappresenta un simbolo». Allora Curzi Mattei lascia spazio ai ricordi che negli anni sono rimasti vivi grazie al racconto di sua mamma: «A mia madre quest’auto ricorda la sua infanzia: con la Giulietta, Mattei mandava a prenderla al collegio a Roma e la portava all’hotel Eden dove lui risiedeva per farle fare lunghe passeggiate romane, o una gita nel lago di proprietà di Mattei a Brunico.