Macerata, in dieci mesi 277 donne al Centro antiviolenza. Sono soprattutto mamme

Il convegno
Il convegno
di Lolita Falconi
3 Minuti di Lettura
Sabato 25 Novembre 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 11:17

MACERATA - Violenza di genere, valutazione del rischio e strategie di protezione sono stati i tre punti cardine attorno a cui si è dibattuto e ci si è confrontati nell’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti, nel corso del convegno organizzato dall’assessorato alle Pari opportunità nell’ambito del progetto “Guardami negli occhi” che da tre anni viene promosso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Partiamo subito dai numeri del fenomeno nel Maceratese.

Su 227 donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza provinciale Sos Donna, da gennaio a ottobre, 189 sono state prese in carico dal Cav, il 75,9% di esse sono italiane il restante 24,1% di altra nazionalità, il 79,3% sono madri mentre 177 sono stati i minori accolti, vittime di violenza.

A fornire i numeri è stata Elisa Giusti, assistente sociale dei servizi antiviolenza insieme a Beatrice Pini, entrambe operatrici della cooperativa sociale “Il Faro”. Sono intervenuti il Prefetto di Macerata Isabella Fusiello, il Questore di Macerata Luigi Silipo, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata Nicola Candido e la docente Unimc Natascia Mattucci in rappresentanza del Rettore. Presenti anche l’assessore regionale Anna Menghi, il vescovo Nazareno Marconi e il Comandate della Polizia locale Danilo Doria. 


Tutti unanimi e concordi gli interventi sulla necessità, ora più che mai, anche alla luce del recente femminicidio, di fare rete tra enti, istituzioni e forze dell’ordine per affrontare in maniera concreta e compatta quella che ormai non è più un’emergenza ma un fenomeno consolidato. L’accento è stato posto, sì sulle azioni già in campo, ma soprattutto sulla necessità di intervenire sulla società civile e sulla famiglia mettendo in primo piano anche la scuola che dovrebbe accelerare sull’incisività degli interventi educativi in materia di affettività e di rispetto dell’altro.

Il convegno ha offerto tanti spunti di riflessione avendo affrontato la questione della violenza di genere da diversi punti di vista. Dagli excursus legislativi del presidente del Tribunale di Macerata Paolo Vadalà che ha posto l’accento sulle normative che riguardano la famiglia, i minori e la violenza domestica e del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Macerata Rosanna Buccini che ha parlato invece della violenza psicologica e della vulnerabilità della persona offesa all’attualità della figura di Carmen descritta da Bizet, donna libera pronta a sacrificare tutto, come ha detto Paolo Gavazzeni direttore artistico del Macerata Opera Festival.

Si è parlato, grazie agli interventi della psicoterapeuta e criminologa Margherita Carlina e della psicologa e psicoterapeuta dell’associazione “Il Pellicano” Maria Assunta Pierotti, anche dell’importanza del riconoscimento dei fattori del rischio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA