Macerata, mail di Paolo Pinamonti: «A breve vado in pensione». Sferisterio, ora è rebus

Una mail di Pinamonti: «A breve in pensione». Sferisterio, ora è rebus
Una mail di Pinamonti: «A breve in pensione». Sferisterio, ora è rebus
di Luca Patrassi
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Sabato 16 Settembre 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 12:25

MACERATA - Innocua all’apparenza, deflagrante nella sostanza. Giovedì pomeriggio il direttore artistico dello Sferisterio Paolo Pinamonti ha inviato una mail al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli per annunciargli che dal primo novembre prossimo andrà in pensione.

Comunicazione in apparenza innocua ma che rischia di avere effetti dirompenti sull’organizzazione del festival lirico. In Italia i dipendenti pubblici che vanno in pensione - il musicologo Pinamonti fino al termine dell’anno accademico è un docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia - non possono svolgere incarichi remunerati. Come dire che dal primo novembre prossimo Pinamonti dovrebbe dimettersi dall’incarico che ha allo Sferisterio, e per il quale percepisce un compenso annuo di sessantamila euro comprensivi di un rimborso spese, oppure potrebbe continuare ma svolgendo la prestazione professionale in maniera gratuita per un solo anno. Altra strada non appare percorribile. Assoluto il riserbo sulla questione in Comune e alla associazione Sferisterio, quest’ultima ufficialmente non ancora investita della questione visto che la mail era indirizzata al sindaco. 

La tempistica
 

Nella lettera il direttore artistico Pinamonti non aggiunge altro rispetto alla notizia che da qui a un paio di mesi andrà in pensione.

C’è un ulteriore elemento di curiosità in questa vicenda: il bando di selezione per il direttore artistico prevedeva un incarico per tre anni, se si dimettesse per effetto del pensionamento Pinamonti non sarebbe arrivato nemmeno a due. Per ora c’è una mail che annuncia il pensionamento, per il resto silenzio. Giusto come annotazione temporale, la mail di Pinamonti arriva pochi giorni dopo la notizia della sentenza di primo grado della Corte dei Conti che lo ha condannato al pagamento di oltre mezzo milione di euro all’Ateneo di Venezia per aver svolto un incarico al teatro San Carlo di Napoli senza la necessaria autorizzazione. Per svolgere l’incarico di direttore artistico allo Sferisterio, Pinamonti l’autorizzazione l’aveva regolarmente avuta dal suo Ateneo e dunque su questo versante il problema non si pone. Il problema si pone ora per il Consiglio di amministrazione che dovrà affrontare una questione che non irradia entusiasmo tra gli amministratori: era stato pubblicato un bando e affidato un incarico triennale, ora ci si trova davanti a un ostacolo (il pensionamento) che non può essere iscritto tra gli eventi imprevedibili. Riserbo assoluto tra gli amministratori, indicatore del fatto che la mail del direttore artistico è giunta imprevista e non ha appunto suscitato entusiasmo. Nessuno parla, ma appare di assoluta evidenza il fatto che l’argomento sarà iscritto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio di amministrazione dell’associazione Sferisterio visto che magari ci sarà da discutere per prendere una decisione. Peraltro c’è chi ricorda bene le considerazioni (contrarie) espresse alcuni mesi fa da un consigliere di amministrazione quando si discuteva della possibilità di nominare sovrintendente l’allora dirigente regionale Raimondo Orsetti: considerando che di solito il Cda si riunisce in Provincia, magari stavolta è suggeribile lo spostamento in biblioteca comunale dove c’è la monumentale Sala degli Specchi sui quali però non è possibile arrampicarsi. Battute a parte, è chiaro che i vari aspetti della questione Pinamonti fanno discutere ed anche molto per una serie di motivazioni: da una parte il fatto che lo Sferisterio è sempre l’argomento principe in città, poi ci sono le sottolineature legate al rispetto delle procedure e l’esigenza di trovare una soluzione in tempi rapidi. Pinamonti si dimette o resta?

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