Macerata, caso Superbonus, il Pd: «Il dietrofront? Siamo preoccupati. I fondi per il cratere non bastano»

«A disposizione dei Comuni del sisma 330 milioni per il 2024. Incertezza sul futuro»

Macerata, caso Superbonus, il Pd: «Il dietrofront? Siamo preoccupati. I fondi per il cratere non bastano»
Macerata, caso Superbonus, il Pd: «Il dietrofront? Siamo preoccupati. I fondi per il cratere non bastano»
di Luca Patrassi
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Sabato 30 Marzo 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 11:22

MACERATAConferenza pasquale quella di ieri per il Pd maceratese, un’azione di denuncia di quanto sta accadendo con la questione del Superbonus. C’erano il segretario provinciale Angelo Sciapichetti, il consigliere regionale Romano Carancini, il capogruppo provinciale e comunale Narciso Ricotta, i segretari di sezione Ninfa Contigiani (Macerata), Danilo Cimmino (Matelica), Marco Belardinelli (Camerino), Matteo Pascucci (Tolentino), Raffaele Consalvi (Cingoli) e Rodolfo Frascarello (Tolentino, responsabile organizzativo provinciale).

Gli interventi

Il primo a muovere l’attacco è il segretario provinciale del Pd maceratese Sciapichetti: «Sono accadute cose gravi in questi giorni che vanno messe in evidenza.

C’è grande preoccupazione per quello che sta accadendo con il Superbonus, era un aiuto fondamentale per i terremotati che dava la possibilità di ricostruire senza accollo. Il provvedimento del ministro Giorgetti ha cancellato tutto questo, le proteste del Pd hanno portato a un parziale ma insufficiente ravvedimento. Vengono rimessi a disposizione dei Comuni del cratere 330 milioni per il 2024, nulla si dice per il 2025 e per gli anni successivi. È qualcosa ma non è un rimettere le cose a posto. Per quanto riguarda il terzo settore, il Superbonus diceva che le associazioni potevano accedere ai benefici fino al 2025 ed ora questo è scomparso, altro grido di allarme per un settore che non fa speculazione e viene tagliato fuori. Colpisce infine il silenzio assoluto del presidente della Regione Marche a differenza dei governatori del Lazio e dell’Abruzzo che hanno almeno avuto il pudore di sollevare la questione». Il consigliere regionale Carancini osserva: «Si rimangiano tutte le promesse. Abbiamo il dovere di chiedere al Governo regionale perché dopo essersi impegnati per lasciare i due bonus nelle aree del sisma ora torniamo indietro sugli impegni finanziari (400 milioni sono insufficienti), ci devono spiegare perché non solo le onlus ma anche le Rsa e le case popolari sono escluse da questo provvedimento. Promettono e si rimangiano le cose, chi resta indietro sono i terremotati: 330 milioni per 4 regioni sono risorse nulle. Sono scandalizzato, Castelli dice che dobbiamo ringraziare Meloni e Acquaroli».

I dettagli

«Indico un dato -prosegue Carancini -. Guido Castelli fa un report riguardo alle pratiche avviate per la ricostruzione privata: nel primo quadrimestre licenzia tre pratiche al giorno, Legnini nell’anno 2022 ne ha liquidate 16 al giorno. Siamo cinque volte sotto, il re è nudo, non solo Castelli è l’uomo passivo di questo provvedimento, fa lo splendido con risorse recuperate da chi c’era prima. Non si può ribaltare la verità ringraziando Meloni e Acquaroli, hanno tolto risorse alle persone più deboli invece di tagliare la spesa inefficiente. Mi impegno a fare una interrogazione a Francesco Acquaroli, vicecommissario alla ricostruzione».

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