I negozianti contro la nuova maxi struttura: «Il megastore a Piediripa? Non ce n’è alcun bisogno, il centro sarà penalizzato»

I negozianti contro la nuova maxi struttura: «Il megastore a Piediripa? Non ce n’è alcun bisogno, il centro sarà penalizzato»
I negozianti contro la nuova maxi struttura: «Il megastore a Piediripa? Non ce n’è alcun bisogno, il centro sarà penalizzato»
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 12:23

MACERATA  - Centro storico di Macerata in fibrillazione dopo la notizia della possibile realizzazione di un nuovo mega complesso commerciale a Piediripa. La notizia non ha lasciato indifferenti i negozianti, anche alla luce di un ormai interesse consolidato da parte dei turisti verso il cuore della città.


«Ci sono almeno quattro buone ragioni per essere contrari - spiega Milena Ibro, titolare del negozio di abbigliamento Ibro in corso della Repubblica -, la prima riguarda l’eventuale riduzione di utenza nei confronti di un centro storico già depotenziato e in crisi. Se l’obiettivo era di andare nella direzione opposta questa è una mossa completamente sbagliata. Non voglio però che si pensi che la nostra critica sia solo a difesa della categoria: nel raggio di pochi chilometri esistono infatti almeno altre tre realtà di questo tipo e il minimo che possa capitare è che molte delle catene vorranno spostarsi, rischiando di creare altre cattedrali nel deserto. Tutto questo in un momento storico certamente non favorevole».

Sembrano in tal senso risuonare le parole del curatore dello sviluppo commerciale, Mauro Profili, scelto dalla proprietà Simonetti per illustrare il progetto alcune settimane fa, il quale senza mezzi termini aveva ipotizzato il trasferimento di vari negozi verso la nuova struttura. Un riferimento evidente seppur indiretto al Valdichienti e al Corridomnia che aveva scatenato le ire dei rispettivi direttori Gianluca Tittarelli e Alfio Caccamo. I due avevano poi bollato quelle parole come «ineleganti» e frutto di una palese «caduta di stile». Inoltre, per Ibro, nel resto del mondo i centri commerciali sembrano per la maggior parte indirizzati a diventare luoghi di svago («passatempi»), più che di interesse economico: «Sta accadendo in America ma non solo - aggiunge -, contesti dove la proposta sta perdendo progressivamente di qualità. Non ultima la tutela dell’ambiente: francamente non si sente il bisogno di un giardino all’italiana inglobato in un centro commerciale quando abbiamo in tutta la regione un “verde” naturale e selvaggio a portata di mano».

Parla di scelta «anacronistica» invece Alessandro Cesaretti di Ultrafragola: «Penso si tratti di anacronismo puro parlare di queste cose nel 2021 - dichiara -, sappiamo tutti come andrà a finire, con nuovi ecomostri che distruggono i luoghi dove sorgono, quando tutto il mondo sta andando verso una nuova consapevolezza ecologica.

Noi invece nella nostra provincia, ma devo dire che accade anche altrove, pensiamo a costruire ancora dei giganti di cemento armato che ospiteranno catene commerciali». Nonostante il target di clientela possa essere plausibilmente differente, il sentimento che prevale è quello di un altro attacco al centro storico: «Sicuramente si creerà un polo attrattivo alternativo generato dal demone del confort che sempre e comunque seduce con la possibilità di parcheggiare quasi dentro a negozi - continua Cesaretti -, mi sembra assurdo però che si sponsorizzino queste operazioni persino insultando le nostre intelligenze credendo di agevolare il tutto con la concessione di navette gratuite da e per il centro».

Non meno contrario, ma forse con un pizzico di rassegnazione in più è il commento raccolto da Manuela Giorgetti di Lotum Boutique: «Credo che non ci sia assolutamente bisogno di un nuovo centro commerciale anche per la presenza già di altri due complessi nelle vicinanze - ribadisce -. Il centro storico ha bisogno di respiro e non vedo la necessità della costruzione di un’altra cattedrale nel deserto. Se queste però sono le decisioni non possiamo che accettarle non potendo fare altrimenti». 


Il pensiero di Giorgetti va anche ai residenti di Piediripa: «Non credo che anche loro ne sentano la necessità - aggiunge -, anche perché di palazzoni in disuso ce ne sono già altri in zona e la frazione non riesce a liberarsene. Tutti questi fabbricati abbandonati non sono di buon auspicio, poi ognuno ovviamente è libero di fare le proprie scelte. Certo per noi commercianti del centro storico sarà ulteriormente penalizzante».

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