Nel Maceratese infortuni in crescita. Fattorillo dell'Anmil: «Impennata di incidenti sul lavoro»

La cerimonia dell'Anmil
La cerimonia dell'Anmil
di Lolita Falconi
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Lunedì 11 Ottobre 2021, 08:10

MACERATA - Sono 2.067 gli infortuni sul lavoro denunciati tra gennaio e agosto di quest’anno in provincia di Macerata. Dieci di questi sono stati mortali. Numeri in rialzo dell’8,6% in confronto allo stesso periodo del 2020 quando erano stati 1.903, otto mortali.

Le malattie professionali denunciate nel Maceratese sono stati 1.242 contro le 846 del 2020 con un aumento del 46,8%. Sono i dati elaborati dell’Inail elaborati dall’Anmil e presentati ieri nel corso della 71^Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. La giornata è cominciata nel piazzale della chiesa San Francesco, dopo la Messa dedicata alle vittime sul lavoro, il corteo ha raggiunto il monumento in via Prezzolini con la deposizione di due corone d’alloro accompagnata dalla banda musicale Villa Strada. SA seguire si è tenuta la cerimonia civile presso la sala parrocchiale della Chiesa di San Francesco, dove hanno preso la parola il presidente territoriale Anmil Sergio Fattorillo, il direttore Inail Giuseppe Maria Mariotti, il viceprefetto vicario Emanuela Milan, l’assessore regionale Filippo Saltamartini, il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e molte altre autorità. al termine della cerimonia il direttore Inail ha letto i nominativi dei grandi invalidi Inail ai quali verranno inviati i brevetti e distintivi d’onore. 
«La crisi economica e la ripartenza delle attività produttive rappresentano un terreno insidioso per la sicurezza dei lavoratori – ha affermato il presidente territoriale Sergio Fattorillo - e lo dimostra la nuova impennata di incidenti a cui stiamo assistendo.

Il bilancio infortunistico di questo 2021 è addirittura peggiore rispetto agli anni pre-pandemia. Come dieci anni fa, ancora oggi ogni giorno mediamente tre lavoratori rimangono vittime di infortuni mortali, per non parlare di coloro che muoiono dopo anni di lunghe sofferenze nel più assoluto silenzio dei media, i cui numeri sono ben 5 volte superiori. Oggi più che mai serve una forte cultura della sicurezza che guidi datori di lavoro, e lavoratori stessi, nella quotidianità delle proprie azioni. Dobbiamo vincere la tendenza ad aggirare le regole al fine di semplificare le procedure di lavoro o trarne maggiore profitto: comportamenti da condannare con efficaci azioni repressive, ma prima ancora da prevenire con la cultura e l’informazione».

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