Ex capannoni Rossini a Macerata, svolta per la gestione: si punta sull’Accademia

Ex capannoni Rossini a Macerata, svolta per la gestione: si punta sull’Accademia
Ex capannoni Rossini a Macerata, svolta per la gestione: si punta sull’Accademia
di Luca Patrassi
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Sabato 16 Marzo 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 13:19

MACERATA Se la maggioranza, alcuni mesi fa, non aveva gradito affatto neanche i semplici rumors ora esce fuori una delibera di giunta per l’approvazione del progetto di affidare i capannoni ex Rossini Lucangeli per tre anni all’Accademia di Belle Arti. Non solo affidamento, spunta fuori anche un contributo del Comune di 67mila euro.

 

 

La spaccatura

All’epoca diversi esponenti della maggioranza contestavano il fatto che la questione non fosse mai stata oggetto di discussione.

Il progetto legato ai capannoni ex Rossini risale a sei anni fa, il cantiere era stato inaugurato nel 2020 e la conclusione dei lavori è recente. L’intenzione iniziale era quella di allestirci un hub educativo-sociale dedicato ai giovani. Poi erano emerse alcune ipotesi, appunto l’Accademia, un campus musicale, trasferendovi la scuola Liviabella attualmente collocata all’Asilo Ricci, uno studio di registrazione musicale. Il Comune ha partecipato al bando Pnrr che include anche l’allestimento di hub educativo sociale.

Le lavorazioni

Era l’estate 2020 quando l’impresa diede il via alle prime lavorazioni nell’ex sito industriale. Un cantiere che ha accusato qualche intoppo nel suo sviluppo, dovuto certamente alla particolarità dell’intervento ed in parte al reperimento dei materiali costruttivi ed all’aumento prezzi. Si sono dovuti apportare opportuni accorgimenti tecnici visto che si è lavorato su edifici che avevano necessità di radicale ristrutturazione e riqualificazione, mantenendone la funzionalità e l’aspetto architettonico. La ristrutturazione di capannoni ex Rossini rientra nel progetto Open Working Lab che ha ricevuto i finanziamenti ministeriali previsti dal piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate per un totale di 2 milioni di euro. Il progetto si è posto come obiettivo non solamente quello di un recupero architettonico del luogo ma anche di valorizzare l’ex contenitore industriale, dandogli una nuova dinamicità sociale e produttiva. Ora arriva appunto la sorpresa della pubblicazione, avvenuta ieri, all’albo pretorio di una delibera di giunta che risale addirittura al dicembre scorso.

«L’Accademia - si legge nella delibera - si impegna a sviluppare gli obiettivi del progetto Open Working Lab volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale: servizi di formazione dei giovani artisti, anche ai fini didattici, con avvio di programmi di ricerca specifici, istituzione di borse di alta formazione a beneficio dei giovani artisti, collaborazione con istituzioni scientifiche, pubbliche e private, per la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo, nonché costituzione di laboratori per la realizzazione di workshop, seminari, conferenze. Spazio co-working e incubatore d’impresa: saranno messe in rete e sviluppate start-up nel campo delle discipline artistiche, a sostegno e sviluppo della ricerca anche laboratoriale. Centro sviluppo giovani: creazione di spazi di ascolto attrezzati ove troveranno luogo prestazioni professionali convenzionate (presenza di specialisti con funzioni di accoglienza e sostegno psicologico), creazione di uno spazio di ristoro. Gestione e marketing: promozione, sito web, gestione della segreteria, attrezzature informatiche e telefonia».

L’Accademia si impegna a «dotare l’immobile di attrezzature informatiche e beni strumentali, fornire al termine di ogni anno una relazione sulle attività svolte secondo gli obiettivi del Progetto Owl_Open Working Lab volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale».

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