Alla Dante Alighieri la mensa è alle 14: e così alcuni alunni sono costretti ad aspettare un’ora per mangiare

Alla Dante Alighieri la mensa è alle 14: e così alcuni alunni sono costretti ad aspettare un’ora per mangiare
Alla Dante Alighieri la mensa è alle 14: e così alcuni alunni sono costretti ad aspettare un’ora per mangiare
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Venerdì 24 Settembre 2021, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 09:34

MACERATA  - «Riorganizzazione mense, seconda puntata». Francesco Baldantoni, candidato consigliere alle comunali con la lista “La città di tutti per il centrosinistra”, torna sulla questione con toni molto critici. «Da oggi - scrive -, se una famiglia ha bisogno di far mangiare i figli a scuola deve inviare al Comune, entro il 25 settembre, un modulo di richiesta di attivazione servizio mensa.

 

Questa la comunicazione ricevuta dalla scuola Dante Alighieri, solo che il link ricevuto dalle famiglie (che inizialmente non funziona) per iscriversi contiene una sorpresa: lo studente potrà fruire del pasto solo alle 14, ben un’ora dopo la fine delle lezioni. Quindi, per 18 classi su 19, da quest’anno i ragazzi staranno un’ora senza alcun tipo di attività scolastica, aspettando di poter mangiare. Ovviamente, non saranno abbandonati a se stessi, ma ci sarà un’assistenza di personale esterno alla scuola, il cui costo graverà sulle famiglie». 


Non solo. «Pranzare alle 14 per un bambino di prima media che esce di casa alle 7,30 e fa una merenda alle 10, non è proprio l’ideale», continua Baldantoni.

E così «tornare a casa alle 15 e iniziare a fare i compiti, rincorrendo i tempi per le varie attività complementari, lo sport ad esempio o la musica, senza considerare il disagio sugli orari lavorativi dei genitori. La beffa di dover aggiungere il costo dell’assistenza, che col nuovo orario raddoppia in quanto durerà due ore, al budget familiare. Ma perché tutto ciò? Non ci sono sufficienti risorse di personale per sporzionare i pasti al turno delle 13? Dove sta il miglioramento sbandierato dalla riorganizzazione proposta dall’amministrazione? Il rimpallo di responsabilità a cui ci sta abituando l’amministrazione, non potrà in nessun modo colmare un tale disservizio, che finirà per gravare sulle famiglie».

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