MACERATA - Seicento euro per risarcire la porta forzata e sedici mesi di reclusione, senza alcuna sospensione di pena, da scontare. È quanto costato a Dalida Radosavljevic il furto commesso il giorno di Pasqua nell'abitazione di un'anziana a Macerata. La ladra è la trentenne bosniaca arrestata dai carabinieri in flagranza di reato e diventata nota alle cronache perché uscendo dal Palazzo di giustizia il giorno dopo l'arresto, aveva sorriso ai fotografi facendo con le mani il segno di “vittoria” per aver scampato la detenzione carceraria in quanto madre di un bimbo di soli sette mesi. E il furto lo aveva commesso proprio con il bimbo in braccio. Ieri mattina, in Tribunale si è concluso il processo per direttissima.
La bosniaca ha patteggiato, tramite il suo avvocato, con il Pm Marco Tarquinio Severini, la pena un anno e quattro mesi (senza sospensione condizionale) e 600 euro di multa, mentre altri 600 euro li ha invece consegnati alla settantottenne a cui aveva rubato monili e denaro. Nel calcolo della pena, dal momento che il danno è stato risarcito, il Pm è partito da una pena iniziale di due anni di reclusione e 900 euro di multa, diventati sedici mesi e 600 euro perché la ladra ha ottenuto i benefici del rito scelto. Il furto, dunque, risale al giorno di Pasqua.
Quel pomeriggio la donna, che vive in un lussuoso camper a Civitanova con il compagno e sette figli, aveva preso l'autobus col bimbo in braccio per raggiungere il capoluogo. Arrivata in piazza Pizzarello aveva incontrato un connazionale di 13 anni e a quel punto avrebbe deciso di andare a rubare in un appartamento. Subito dopo l'arresto la donna confessò che quel giorno era indecisa se andare davanti a una chiesa a chiedere l'elemosina oppure se andare a rubare. Superata l'indecisione si era avviata con i due minori in via Domenico Rossi.
Lì, dopo un veloce sopralluogo, era entrata in un appartamento - quello appunto della settantottenne - e approfittando dell'assenza della proprietaria aveva messo a soqquadro tutte le stanze riuscendo ad arraffare oggetti preziosi e 200 euro di denaro in contanti. L'azione criminosa era andata all'aria grazie all'intervento di una vicina di casa. La donna, dal proprio appartamento, aveva notato strani movimenti di persone che non frequentavano abitualmente il condominio e, insospettita, aveva dato l'allarme. Sul posto, nel giro di pochissimi minuti, erano intervenuti i militari del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Macerata che avevano sorpreso la ladra dentro all'appartamento con la refurtiva nelle tasche.
Macerata, mamma rom condannata
Dovrà anche risarcire i danni
di Benedetta Lombo
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Sabato 7 Maggio 2016, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 22:07
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