La scena
Alla scena aveva assistito anche un bengalese che aveva visto il 43enne entrare in banca per poi proseguire verso corso Umberto, era stato quest’ultimo testimone a indicare agli agenti del commissariato intervenuti immediatamente sul posto dove fosse il fuggitivo. I poliziotti hanno quindi bloccato il civitanovese e lo hanno portato in commissariato per gli accertamenti di rito, poi, su disposizione del Pm Enrico Barbieri, lo hanno posto ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida e conseguente direttissima fissata per ieri mattina. Nel frattempo la vittima, una 34enne, alla polizia ha raccontato di aver convissuto con il 43enne fino a poco tempo prima, poi però lei aveva troncato la relazione. La sera di lunedì l’ex l’aveva ricontattata e lei era andata da lui, avevano trascorso la notte insieme e il pomeriggio successivo avevano litigato. Lei voleva andare via, lui avrebbe tentato di convincerla a restare e poi l’avrebbe aggredita portandole via la borsa, secondo la ex per prenderle i soldi. Diversa la versione data dal giovane, difeso dall’avvocato Pierlorenzo Ariozzi, ieri in aula. Al giudice il 43enne ha detto di aver preso la borsa alla ex perché dentro c’erano le chiavi di casa, poi era andato in banca per controllare se aveva effettuato prelievi, entrambi infatti avevano il Pin della carta. Ma né lui né lei avevano effettuato prelievi.