CIVITANOVA - Atti sessuali sulla nipote 14enne, zio assolto in Appello. La difesa: «Bisogna essere fiduciosi nella giustizia, alla fine la verità viene a galla». È finito un incubo per un muratore oggi 53enne accusato di aver costretto le due nipotine della compagna a subire palpeggiamenti nelle parti intime, in primo grado l’uomo era stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione.
I fatti contestati risalgono al 2016 e si collocano in un comune della zona costiera. La vicenda era nata a seguito di un tema scritto da una delle due ragazzine (entrambi minorenni, all’epoca la più piccola aveva 14 anni) in cui la minore riferiva che sia lei sia la sorella erano state vittime delle attenzioni di natura sessuale dello zio acquisito.
«Il tema – ha spiegato l’avvocato Fabiola Cesanelli - era stato scritto dopo che le maestre avevano affrontato in classe, con cautele e modalità idonee in considerazione dell’età delle studentesse, la problematica della violenza sessuale.
Quel racconto, dunque finì all’attenzione della Procura. «Nel corso delle indagini le maestre furono sentite e riferirono che il comportamento delle ragazze era naturale, erano rimaste perplesse di quanto narrato perché le giovani non avevano manifestato alcun turbamento», ha aggiunto il legale. Seguirono una perizia e due incidenti probatori in cui le ragazze con versioni discordanti, raccontarono che lo zio aveva anche mostrato loro video e filmati pornografico che aveva sul cellulare. In primo grado il pm chiese l’assoluzione ma il gup assolse l’imputato dall’accusa di detenzione di materiale pedopornografico e lo condannò per la violenza sessuale a quattro anni e mezzo. L’avvocato Cesanelli impugnò la sentenza in Appello e giovedì i giudici, condividendo la ricostruzione della difesa, hanno assolto il 53enne.