Anziano picchiato con una spranga a Civitanova, l’aggressore agli arresti domiciliari per tentato omicidio

Anziano picchiato con una spranga, l’aggressore agli arresti domiciliari
Anziano picchiato con una spranga, l’aggressore agli arresti domiciliari
di Benedetta Lombo
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Venerdì 29 Settembre 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:07

CIVITANOVA Anziano aggredito con una spranga di ferro, un 70enne senza fissa dimora finisce ai domiciliari alla Caritas per tentato omicidio, per una 58enne civitanovese che accudiva l’85enne disposto l’allontanamento dall’abitazione, ma mercoledì è tornata a casa dell’anziano e ora è ai domiciliari in un’altra abitazione.

La difesa: «I fatti sono andati in tutt’altro modo». È una vicenda ancora tutta da chiarire quella che ha portato nei giorni scorsi all’esecuzione dell’ordinanza disposta dal gip Giovanni Manzoni nei confronti di Carmelo Cultraro, 70 anni originario di Niscemi (Sicilia), e Giuseppina Lombardo, 58 anni di Civitanova. 

Il caso esploso il 3 settembre
 

La vicenda è venuta alla luce il 3 settembre scorso quando la vittima, un 85enne, si è rivolto alla polizia per denunciare quello che gli era accaduto.

In base a quanto emerso, l’anziano avrebbe conosciuto la 58enne anni addietro quando lei faceva assistenza all’anziana moglie dell’85enne. Quando la coniuge morì l’anziano avrebbe affittato a Lombardo un appartamento nello stabile dove lui viveva e dopo circa un anno la donna si sarebbe trasferita insieme ai suoi figli nell’appartamento dell’85enne per assisterlo nelle faccende domestiche. Tra lui e la 58enne sarebbe iniziata una sorta di relazione sentimentale, ma poi le cose sarebbero cambiate. Da circa tre anni lei sarebbe diventata aggressiva con lui chiedendogli soldi e ostacolando i rapporti che l’anziano aveva con i nipoti. A un certo punto Lombardo gli avrebbe chiesto di vendere una casa in campagna per comprare un appartamento da intestare a lei, lo avrebbe minacciato che se l’avesse lasciata ai nipoti lei avrebbe dato fuoco alla casa, poi un giorno sarebbe spuntato un testamento, ritirato poco dopo, in cui lui lasciava alla 58enne una casa e 50.000 euro.

Poco più di un anno fa, l’85enne avrebbe visto un uomo dormire nella sua Fiat Panda (auto che usava spesso la donna), lo avrebbe detto a Lombardo che però avrebbe negato la circostanza, ma la sera stessa l’anziano si sarebbe trovato in casa quell’uomo, riconosciuto in Cultraro, che lo avrebbe minacciato di picchiarlo perché sarebbe stato definito un “barbone”. Poi l’episodio gravissimo del 3 agosto scorso. Verso le 5 del mattino l’anziano era andato nella casa in campagna per annaffiare l’orto quando si era trovato di fronte un uomo (per l’accusa Cultraro) che lo aveva colpito più volte alla testa con una spranga di ferro. L’anziano era rimasto a terra privo di sensi e l’aggressore, credendolo morto, si era allontanato.

Trauma cranico e facciale

Solo quando aveva ripreso conoscenza, l’85enne era salito in macchina ed era andato in ospedale. Riportò un trauma cranico e facciale con numerose e profonde ferite alla testa (per 30 giorni di prognosi), rimase ricoverato in ospedale per due settimane, poi fu trasferito in una casa di cura privata e quando ne uscì denunciò tutto. 

Durante le indagini all’anziano fu mostrata una foto di Cultraro ma l’85enne non lo riconobbe, la foto era di sette anni prima e le sembianze dell’indagato erano molto diverse. Lo avrebbe invece riconosciuto quando poi gli è stata mostrata una foto recente. All’esito dell’attività svolta dalla polizia giudiziaria il Pm Rosanna Buccini, aveva chiesto l’emissione di una misura cautelare nei confronti di Lombardo (l’allontanamento dall’abitazione dell’anziano per il reato di maltrattamenti) e di Cultraro (la custodia in carcere).

Il Gip, riqualificando il reato in stalking per la donna, ha disposto per lei la misura chiesta dal Pm e per Cultraro i domiciliari con braccialetto alla Caritas dove era ospite. Mercoledì la donna sarebbe tornata a casa dell’anziano (che nel frattempo si è spostato in un’altra abitazione per cautela) e per lei è stato disposto l’aggravamento della misura. Si sarebbe giustificata dicendo che era andata a trovare il figlio.

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