CAMERINO - Emozioni e ricordi ieri mattina, in memoria del sorriso e della tenacia di Stefania Scuri, la giovane docente e ricercatrice Unicam prematuramente scomparsa lo scorso agosto, a cui ieri mattina è stato intitolato il polo di medicina sperimentale e sanità pubblica.
La cerimonia di intitolazione, con lo scoprimento della targa che porta il suo nome, alla presenza del marito e dei familiari della giovane, è stata aperta dal rettore Unicam Claudio Pettinari che ha avuto parole di elogio per la docente, tenace ed appassionata ricercatrice, per la sua grande passione ed umanità, la dedizione al lavoro. Autrice di decine di pubblicazioni nei settori dell’igiene e della microbiologia, si era impegnata nella carriera universitaria subito dopo aver conseguito il dottorato, con progetti di ricerca in svariati settori. Con alcuni colleghi aveva anche brevettato due composti antibatterici. Subito dopo i saluti del rettore è toccato al direttore della scuola di scienze del farmaco Gianni Sagratini, alla professoressa Iolanda Grappasonni ed alle giovani ricercatrici Sonila Xhafa e Laura Olivieri, ricordare momenti trascorsi insieme e gli obiettivi scientifici che Stefania Scuri portava avanti nelle sue lunghe ore di ricerca in laboratorio.
Alla fine è stato proiettato un video, che ha ripercorso i momenti più intensi trascorsi dalla ricercatrice tra le mura dell’università, con una frase a suggello e ricordo della sua opera: «I suoi occhi non si accontentavano di guardare lontano, ma volevano guardare ancora più lontano.