Furto nella scuola inagibile per il sisma, i ladri-sciacalli sono tre studenti cinesi

I carabinieri durante un controllo
I carabinieri durante un controllo
di Benedetta Lombo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 16 Febbraio 2022, 08:30

CAMERINO - Sciacalli nelle zone del terremoto, denunciati tre studenti cinesi. Erano entrati nel refettorio dell’ex istituito scolastico Ugo Betti prendendo utensili e stoviglie. A scoprirli sono stati i carabinieri della Compagnia di Camerino guidata dal capitano Angelo Faraca insieme ai militari dell’Esercito italiano impegnati nell’ambito del progetto “Strade sicure”. 

 

I carabinieri erano impegnati in mirati controlli finalizzati a mitigare il fenomeno dello sciacallaggio nelle aree duramente colpite dal terremoto dell’ottobre del 2016 quando hanno individuato e denunciato i tre studenti di nazionalità cinese.

Si tratta di giovani di età compresa tra i ventidue e i ventiquattro anni che si erano introdotti all’interno della zona rossa del comune camerte e successivamente erano entrati nel refettorio dell’ex istituito scolastico Ugo Betti asportando utensili e stoviglie. I giovani sono stati fermati anche grazie alla sinergia tra l’Arma dei carabinieri e l’Esercito italiano nell’ambito del progetto “Strade sicure” che prevede un costante presidio nel centro storico. La refurtiva è stata quindi recuperata e restituita al Comune di Camerino quale legittimo proprietario.

Ma l’episodio di Camerino non è l’unico registrato nei comuni colpiti dal terremoto di sei anni fa. Altri episodi di sciacallaggio sono avvenuti anche altrove. Tra i più recenti vanno ricordati quelli ai danni dei condomini Erap di via Proietti a Tolentino, dichiarati inagibili dagli eventi sismici del 2016. I furti erano venuti alla luce poco più di una settimana fa quando uno dei residenti era entrato insieme ai vigili del fuoco per effettuare un sopralluogo. In quell’occasione aveva notato le tracce del passaggio dei ladri ed immediatamente era scattata la segnalazione ai carabinieri della Compagnia competente. In quel caso venne fuori che i ladri erano stati anche in altri appartamenti.

Nello specifico, da quanto accertato, a finire nel mirino dei ladri erano stati gli appartamenti tra il terzo ed il quinto piano dei palazzi di via Proietti al civico 12 e 8, mentre altri sopralluoghi erano stati eseguiti anche al civico 6. Per entrare i malviventi avevano spaccato i vetri dei lucernari e avevano portato via quello che avevano trovato, oggetti per lo più di valore affettivo sottratti a persone che vivono ancora le conseguenze di quel terremoto. 

Dopo l’accaduto i proprietari degli appartamenti dove si erano verificati i raid avevano lanciato un appello sia al presidente della Regione Francesco Acquaroli sia al prefetto Flavio Ferdani affinché venisse sbloccato l’iter di ricostruzione delle case di edilizia residenziale pubblica di via Proietti a Tolentino. «Dopo il danno la beffa di essere visitati anche dai ladri, le nostre case sono abbandonate all’incuria ed al degrado, noi per fare dei sopralluoghi dobbiamo entrare con i pompieri, mentre i malviventi hanno libero accesso, così non è possibile andare avanti», si erano sfogati.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA