Adozione, giovane coppia
maceratese bloccata in Congo

Adozione, giovane coppia maceratese bloccata in Congo
2 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Dicembre 2013, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 16:33
MACERATA - C' anche una coppia maceratese fra le 24 bloccate nella Repubblica Democratica del Congo assieme ai bambini che hanno adottato.

Michela Gentili e il marito Andrea Minocchi fanno parte del gruppo di 48 italiani - in origine 52, ma due coppie sono in qualche modo riuscite a lasciare il Paese coi rispettivi bambini - che hanno abbracciato a Kinshasa i 32 figli adottivi, "abbinati" loro già da tempo ma visti fino a quel momento solo in foto.



A fine settembre la Direction general migration congolese aveva annunciato un blocco di 12 mesi sull'uscita di minori a causa di presunte irregolarità nelle procedure di adozione da parte di alcuni Paesi, tra cui non figura però l'Italia.



Il 4 novembre il ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge, che presiede la Commissione adozioni internazionali (Cai), durante una visita a Kinshasa aveva ottenuto dalle autorità locali l'assicurazione verbale che una trentina di coppie italiane, con le pratiche ultimate e regolari, potessero andare a prendere i rispettivi figli.



Ma il 19 novembre, una volta in Congo, le coppie si sono sentite dire che la Dgm non rilascerà i visti per i bambini: o i genitori adottivi se ne vanno lasciando lì i figli, che hanno tra i 14 mesi e i 9 anni, o restano nel Paese per un tempo imprecisato.



"Entrambe le soluzioni sono per noi inaccettabili", hanno scritto i 48 genitori in una lettera che è stata inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a cui chiedono di intercedere presso il presidente Joseph Kabila Kabange, "il solo che possa autorizzare la Dgm a rilasciare i visti di uscita".



Il 6 dicembre l'ambasciatore italiano a Kinshasa, spiegano le coppie, ha infatti comunicato loro "il fallimento di tutte le sue iniziative diplomatiche presso le autorità congolesi". Una situazione paradossale che sta portando allo stremo sia le persone che ancora si trovano bloccate in Congo che i loro congiunti che li stanno aspettando in Italia.



I coniugi maceratesi sono molto conosciuti, la famiglia di lei era titolare della frequentatissima pizzeria ristorante di piazza Pizzarello.
© RIPRODUZIONE RISERVATA