"Mi piace se ti muovi!" Il Madagascar è magico: l'isola africana nell'Oceano Indiano racconta storia e colori

"Mi piace se ti muovi!" Il Madagascar è magico: l'isola africana nell'Oceano Indiano racconta storia e colori
"Mi piace se ti muovi!" Il Madagascar è magico: l'isola africana nell'Oceano Indiano racconta storia e colori
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 18:17

Madagascar è davvero quel ritornello stringato disneyano "Mi piace se ti muovi!". La più grande isola del continente africano nell'Oceano Indiano offre tanti così magici ambienti che vale la pena correre da un angolo all'altro. Racconta storie piene di colori che intrecciano il blu del mare, il bianco della sabbia, il verde dei suoi (tanti) parchi nazionali e il rosso delle casette di terra.


Le etnie

Intanto parliamo prima delle diciotto etnie o tribù che ci abitano. Alcuni giunsero dall'Indonesia, altri dalle terre bantu dell'Africa meridionale, altri ancora dal Nordafrica e dai paesi arabi ma condividono tanti tratti culturali e le lingue sono così affine da essere considerate i dialetti del malgascio. Il francese è la seconda lingua insegnata a scuola, Una volta atterrati fare tappa nella capitale Antananarivo fondata nel 1625 dai Merina poi colonizzata dai francesi nel 1895 fino all'indipendenza nel 1960. Ci sono vari modi per viverla. Organizzare un trek alla scoperta delle 12 colline sacre; visitare il palazzo della Regina, i quartieri storici come Analakely ed il suo mercato con i "pavillons"; fare una sosta al Lemur's Park di Imerintsiatosika dove ci sono le 9 specie di lemuri in libertà, al giardino botanico di Tsimbazaza, nell'antico villaggio di Antogona od ancora all'allevamento di coccodrilli d'Ivato. Imperdibile, il lungo "Viale dei baobab". La capitale è anche il punto di partenza della Route Nazionale 7 per uno speciale on the road come la Route "66" degli Stati Uniti.

Consente di raggiungere, tra l'altro, i parchi nazionali di Ranomafana, di Andringitra, dell'Isalo e di Zombitse-Vohibasia. Insomma, abbina natura e cultura. Perché fondamentalmente collega i 900 chilometri che separano la capitale da Tulear, città del sud-ovest dell'isola e, tra le risaie e i caratteristici villaggi delle etnie Merina e Betsileo, attraversa la vasta regione degli altopiani centrali. Tocca le città di Ambatolampy, Antsirabe, Ambositra, Ambohimahasoa, Ambalavao, Fianarantsoa, Ihosy, Sakaraha e si addentra nella la foresta spinosa abitata dai Mikea, un popolo di cacciatori-raccoglitori. Una variante è fare tappa a Fianarantsoa, per visitare i vigneti - è la capitale malgascia del vino - e prendere il treno verso Manakara.

Le cascate

La tratta attraversa foreste lussureggianti di eucaliptus e ha il pregio di fare tantissime soste. Pertanto, è possibile ammirare le cascate d'acqua di Mandriampotsy e di Faraony, visitare villaggi dove mangiare gamberi avvolti da una pasta di riso e di arachidi in foglie di banane. Lato spiagge sono meravigliose. Come il pittoresco borgo di pescatori di Ambatomilo, le cui spiagge sono la base di moderne strutture turistiche come il Mamirano bay ecoLodge. Poco distante, la fantastica barriera corallina di Tulear. Sul posto: Mymadagascar.it dell'italiano Giorgio Maggioni.

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