Lotta contro i tumori. I giovani credono nella scienza e vogliono impegnarsi. Uno su due sogna una carriera come medico o come ricercatore

Il laser ad anidride carbonica utilizzato dagli Ospedali Riuniti di Ancona per curare i tumori delle corde vocali
Il laser ad anidride carbonica utilizzato dagli Ospedali Riuniti di Ancona per curare i tumori delle corde vocali
di Fabrizio Solfrizzi
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Martedì 6 Febbraio 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 12:54

Fiducia nelle prospettive di cura offerte dalla scienza, volontà di impegnarsi in prima persona al fianco di chi soffre a causa di un tumore e consapevolezza delle buone pratiche di prevenzione, anche se non sono sempre messe in atto. Questa la fotografia rispetto alla lotta ai tumori che emerge da una survey condotta in occasione del World Cancer Day 2024, che si è celebrato il 4 febbraio, da Johnson & Johnson e Fondazione Mondo Digitale Ets, su oltre 400 studenti delle scuole superiori di tutta Italia che partecipano a “Fattore J”, progetto dedicato a sensibilizzare ed educare i più giovani nei confronti della scienza e della salute.

La fiducia

Dalla survey emerge fiducia degli studenti nei confronti dei progressi della ricerca e dei nuovi trattamenti: il 31,8% ritiene che nel 2050 potranno essere sconfitti i tumori, quasi il doppio rispetto a chi ritiene possibile risolvere il problema del riscaldamento climatico (14,6%). A questo dato - riferisce una nota - si associa anche la volontà, dichiarata da parte degli studenti, di voler contribuire alla lotta ai tumori (quasi l’83%): circa la metà degli studenti sogna una carriera nel mondo della medicina e della scienza (il 25,9% come medico e il 25% come ricercatore), mentre ben il 26,9% dichiara di volersi impegnare come volontario (1 su 4). Una quota minore degli intervistati sta valutando altre tipologie di professioni legate alla salute, come infermieri, giornalisti scientifici, esperti nell’analisi dei dati.

Sul fronte della prevenzione e dei comportamenti utili per evitare il rischio di sviluppare la malattia, il 75% degli intervistati ritiene necessario effettuare visite preventive. Fra le attività da fare per ridurre l’insorgenza di tumori, invece, troviamo smettere di fumare (75%), seguito dalla riduzione del consumo di alcolici (53%) e dalla maggiore attività fisica (53%).

I comportanti

Nonostante il tema della prevenzione risulti essere di interesse e rilievo per le nuove generazioni - oltre 4 su 5 studenti si sono detti propensi a partecipare a programmi scolastici dedicati - purtroppo ancora oggi sono tanti i giovani che, seppur consapevoli, continuano ad adottare comportamenti rischiosi: come riporta il rapporto nazionale sul tabagismo 2023, il 37% dei ragazzi fra i 14 e i 17 anni usa prodotti a base di nicotina almeno una volta al mese; nel 2021, come sostiene l’Istituto superiore di sanità (Iss), sono 1.370.000 i giovani fra gli 11 e i 25 anni che hanno consumato alcol in modalità rischiose per la salute ; il 23% dei giovani (11-17) ha invece problemi di peso. Per evitare rischi che favorirebbero l’insorgere di tumori, anche l’informazione gioca un ruolo chiave. Ai partecipanti è stato chiesto a quali fonti si rivolgono per saperne di più su questi temi. Oltre la metà di loro dichiara di affidarsi a fonti online come siti web e quasi il 40% consulta invece i social. Il medico di base rimane però un punto di riferimento, con il 53% degli intervistati che conferma di rivolgersi a questa figura.

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